Carine, studentesse, di buona famiglia. E rapinatrici. E le loro vittime erano le ragazzine più piccole dalle quali si facevano dare i soldi per comprarsi trucchi alla moda e ricariche dei cellulari: due studentesse imperiesi di 15 e 16 anni (A.P. e V.C.) sono state così denunciate alla Procura dei Minori dai carabinieri di Imperia.
Sono accusate di rapina continuata in concorso. Tre i casi per ora accertati, ai danni di due ragazzine di 12 anni e una di 14. Le baby rapinatrici adescavano le loro vittime in piazza San Giovanni a Oneglia.
Una volta individuate, le obbligavano a seguirle nella vicina galleria Isnardi e, complice il buio, sotto la minaccia di botte si facevano consegnare il denaro. A due di loro erano riuscite a portare via 35 euro; alla terza 30 euro. Inoltre le minacciavano per costringerle a non raccontare nulla di quanto avevano subito. I carabinieri stanno ora accertando altri tre casi dubbi, ma non si esclude che le due studentesse abbiano messo a segno altre rapine con lo stesso sistema.
In tutti i casi obbligavano le loro vittime a mantenere il silenzio. Sembra che la più grande delle due baby-rapinatrici, con un piccolo precedente per furto, in unoccasione sia riuscita addirittura a prevaricare un coetaneo, costringendolo a prestarle il telefonino cellulare per effettuare diverse chiamate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.