La crisi trascina in basso i consumi e la pubblicità. Ieri, al convegno promosso dallUpa (Utenti pubblicitari associati), il calo è stato stimato intorno al 10%. Dallestate scorsa gli addetti ai lavori stanno assistendo a quello che è stato definito «un crollo», anche se i primi mesi del 2009 vengono considerati come il cuore della crisi, adducendo margini di miglioramento per la fine dellanno.
«La pubblicità arranca - ha ammesso il presidente dellUpa, Lorenzo Sassoli - e landamento dei primi due mesi dellanno è preoccupante. Ma questo è un valido motivo per andare avanti e passare subito allazione. Per le aziende lunica scelta è tornare a investire e puntare sullinnovazione, mantenendo la trasparenza come direzione obbligata e la responsabilità come corsia preferenziale». Intanto, i settori che «tengono», a livello di investimenti, sono quelli attinenti larea del corpo e del benessere, con un secondo semestre «quasi positivo» per il settore alimentare. Sono invece praticamente «al tracollo» i settori dellauto, fino ai recenti provvedimenti di incentivazione che cominciano a dare qualche frutto in termini di ripresa, degli elettrodomestici bianchi, dellarredo casa e delligiene per la casa.
In picchiata anche gli investimenti sulla comunicazione del settore editoria e media. La carta stampata perde, infatti, il 30-40% in termini di raccolta pubblicitaria rispetto allo scorso anno tanto che il presidente della Fieg (la Federazione degli editori di giornali), Carlo Malinconico, ha chiesto misure urgenti per sanare «gli squilibri del mercato che penalizzano la stampa». Secondo lamministratore delegato di Mediaset, Giuliano Adreani, che è anche presidente e ad di Publitalia per il settore pubblicitario, quello attuale potrebbe essere il periodo più difficile della crisi, ma già dalla seconda metà dellanno potrebbero iniziare a vedersi segnali di ripresa.
«Io credo che questo primo trimestre sia il periodo più difficile della crisi - ha spiegato Adreani -; per il settore pubblicitario la crisi parte da lontano, è iniziata alla fine della primavera scorsa e, poi, ha toccato un apice nel novembre-dicembre del 2008. Ora il settore si trova in una fase simile a quei due mesi. Tuttavia, nella seconda parte dellanno potrebbero esserci segnali di ripresa».
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