Omar Sherif H. Rida
da Roma
Cera anche Afef Jnifen ieri a Palazzo Chigi, ospite a pranzo del premier Silvio Berlusconi e al debutto nella nuova veste di «consigliere e mediatrice culturale» per i rapporti con il mondo arabo. Proprio mentre il consorte, Marco Tronchetti Provera, dava il «via libera» a una sua eventuale discesa in campo nellarena politica. «Mia moglie ha un impegno civile che condivido», aveva commentato in mattinata a Cernobbio il presidente di Telecom.
Per Afef linvito a Palazzo Chigi arriva dopo lidea lanciata da Clemente Mastella, durante la festa dellUdeur di Telese, di una sua candidatura alle prossime elezioni nelle file dellUnione. «Se la politica mi chiama, vuol dire che prima o poi mi deciderò a meticciare il Parlamento»: così lex modella tunisina aveva fatto eco al leader del Campanile riferendosi al discorso pronunciato al meeting di Cl dal presidente del Senato, Marcello Pera.
Ieri intanto è arrivata la chiamata di Silvio Berlusconi e la signora Tronchetti Provera si è seduta a tavola, nella colazione che ha interrotto il Consiglio dei ministri, con altri quattro illustri commensali: oltre al leader di Fi, il vicepremier Gianfranco Fini, il primo ministro turco Recep Erdogan e il professore dislamistica, Khaled Fouad Allam. Nelle due ore di pranzo Afef si è soffermata sul disagio che vivono attualmente i musulmani che risiedono in Europa, e sulla necessità di una diversa rappresentazione del mondo islamico da parte dei media occidentali.
Rigorosamente «nazionale» invece il menù preparato dallo chef Michele Persichini: trittico di pennette tricolori (pesto, pomodori e quattro formaggi), filetto di branzino in crosta derbe e torta gelato anchessa tricolore con pistacchio, fior di latte e fragola. Il tutto «innaffiato» da un vino bianco della Sardegna.
Afef in politica, ma lesordio è con Berlusconi
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