Quando si è trattato di stendere il contratto i signori di Hollywood non hanno voluto credere alle loro orecchie. Quel giovane regista poco meno che trentenne si accontentava di pochi spicci da paga sindacale pur di mantenere i diritti per luso commerciale di qualunque oggetto fosse stato creato da allora in poi sui suoi cavalieri Jedi. Eppure, assicurandosi con lungimiranza il merchandising di Guerre Stellari, George Lucas non solo è diventato uno tra i più ricchi cineasti della storia del cinema ma ha aperto la strada a un modo nuovo di produrre film, quello che oggi viene chiamato crossmedia. Cartoni animati, fumetti, capi dabbigliamento, videogiochi e, fra qualche mese, perfino una serie tv. Guerre Stellari, in qualunque corso di marketing viene indicato come il paradigma dei progetti creativi polimediali di nuova generazione.
I primi pupazzi ispirati ai personaggi vengono messi in vendita già dal 1977 attraverso unofferta postale. Poi la ditta Kenner ne acquisisce i diritti di distribuzione e i bambini, abituati ai supereroi da venti centimetri, si ritrovano a fare i conti con una sterminata collezione di pupazzi snodabili alti appena sette centimetri in grado di finire, senza che genitori o maestri se ne accorgano, perfino negli astucci delle matite.
Lindustria delle meraviglie che Lucas riesce a mettere in piedi prende il nome di Industrial Light & Magic ed è suo il compito di trasformare i personaggi in celluloide di Star Wars in prodotti capaci di solleticare i cinque sensi degli spettatori. Nel 2008 arriverà una nuova serie animata realizzata in computer grafica e nel 2009, preceduta da grande attesa, approderà sul piccolo schermo la prima serie live action ispirata alla saga e probabilmente ispirata alla seconda trilogia (la prima in ordine cronologico).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.