da Napoli
Ora è arrivata la certificazione: il sistema Auditel non è adeguato. Lo dicevano tutti da tempo. Soprattutto chi si vedeva decretare i propri programmi come un flop. A mettere il bollo sulla mancanza di autorevolezza del sistema che rileva gli ascolti televisivi è stata lAgCom, lautorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò. Non si tratta di un fatto burocratico, ma di un atto che coinvolge interessi enormi nel mondo televisivo. In sostanza, da tempo molti soggetti televisivi, in primo luogo Sky, si lamentavano che i parametri usati dallAuditel non fossero adeguati alla nuova realtà tecnologica. Fatta di canali satellitari, di digitale terrestre, di emittenti via cavo, di Iptv (la tv via Internet). Della questione si stava occupando da tempo lAgcom, che ieri - nella commissione riunita a Napoli - ha finalmente varato un atto di indirizzo. Decodificando il burocratese del comunicato, la commissione ha rivelato che lAuditel (il consiglio di amministrazione attualmente è composto da Rai, Mediaset, La7 e imprese di comunicazione) non è «democratica», non rappresentando gli altri soggetti televisivi. Inoltre il sistema di rilevamento non è adeguato alle nuove tecnologie di trasmissione e il campione (le famiglie che hanno in casa il meter che rileva gli ascolti) non è sufficientemente rappresentativo della popolazione. Di conseguenza lAgCom detta i principi a cui lAuditel si dovrà attenere entro sei mesi: allargare la società agli altri soggetti televisivi, adeguare il sistema di rilevamento in base alle nuove piattaforme e svecchiare il campione (che significa una maggiore rotazione delle famiglie rilevate: oggi i meter restano nelle case per cinque anni, si passerebbe a sei mesi/un anno). LAgenzia avverte che in caso lAuditel non soddisfi le richieste procederà direttamente alle rilevazioni sulla base di una metodologia che sta approntando lIstat. Per la radio lAgcom impone un incremento delle dimensioni del campione e della frequenza delle rilevazioni. Per la carta stampata la rilevazione anche della stampa gratuita.
Sulla questione ha subito risposto Walter Pancini, responsabile della società Auditel, il quale, in sostanza, ha sottolineato che la società si sta già allineando alle prescrizioni dellAgCom. «Abbiamo sempre accolto nuovi soggetti nel cda, quando hanno avuto consistenza: è imminente lingresso di Sky, per il quale c'è già l'ok dei consiglieri di amministrazione».
In realtà finora Sky non è mai entrata perché non riteneva adeguato il sistema di rilevamento. «Questo - spiega Pancini - non è più basato sull'identificazione delle frequenze, cioè sui codici di riconoscimento trasmessi dai broadcaster, ma sul riconoscimento delle tracce audio». Quanto al campione, «possiamo vantare il rapporto meter-popolazione più grande del mondo: 5100 famiglie.
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