Nessuno lo ha detto apertamente ma tanti ne erano certi: il «referendum» sulla moschea sarà un autentico flop. Le cassandre sono state disattese perché il quartiere del Lagaccio ha risposto compatto alla chiamata della Lega Nord. In totale hanno votato 5.287 residenti del quartiere, quando alla vigilia i promotori sostenevano che con tremila adesioni sarebbe già stato un successo. Scontato lesito: solo 49 «sì», 10 nulle e 5.228 «no» alla moschea.
Sarà stata un«uscita» elettorale o qualcosa di provocatorio. Sia quel che sia ma il fatto rimane: riuscire a coinvolgere tante persone è un fatto politico difficile da non tenere in considerazione. Il messaggio è stato spedito, destinatario il sindaco Marta Vincenzi: «Di fronte a quanto successo non potrà più fare finta di niente - dichiara il responsabile organizzativo regionale della Lega Nord -. Porremo al sindaco un problema di rappresentanza del territorio, non si può andare contro alla volontà elettorale».
Già dalle dieci del mattino nei dieci punti di presidio organizzati dai militanti del Carroccio si sono messi in coda centinaia di cittadini, tanto che gli organizzatori intorno alle 12 hanno dovuto provvedere alla ristampa delle schede visto che in diversi seggi erano andate esaurite. Nel mentre un gazebo itinerante ha girato per il quartiere per permettere a disabili e anziani di votare a domicilio. Linvasione del «no alla moschea al Lagaccio» è proseguita per lintera giornata con un unico calo di partecipanti solo durante lora di pranzo. Le code ai gazebo e il freddo non sembrano aver fatto desistere il quartiere dallesprimersi.
Così come non sembrano essere riusciti nellintento di intimidire nessuno i lanciatori di uova che si sono appostati sul belvedere da Passano. Nascosto dietro ai cassonetti della Caritas un gruppo di giovani ha cominciato un fitto lancio di uova contro il seggio colpendo chi presidiava la postazione e chi stava votando in quel momento. I giovani, che sono stati fotografati dai militanti della Lega, sono poi fuggiti fischiando e insultando i responsabili del gazebo. Altri episodi di intolleranza alla manifestazione si sono registrati in via Bari dove alcune persone hanno cominciato ad insultare chi era in coda al seggio. In entrambi i casi è intervenuta la polizia, mentre agenti in borghese hanno girato tra i vari punti della delegazione.
Intanto, in maniera più pacifica, nella zona di via Bologna, un presidio organizzato da Rifondazione Comunista, Pd, Arci, Cgil e Comunità di San Benedetto sensibilizzava la cittadinanza: «Non andate a votare al referendum». In un volantino distribuito dai manifestanti si richiamava lattenzione dei cittadini agli articoli 8 e 21 della Costituzione sulla libertà di culto, «contro le miserabili strumentalizzazioni politiche costruite su malafede e disinformazione». LAnpi di Oregina ha diffuso nel quartiere del Lagaccio un volantino firmato comandante partigiano Bulow, Arrigo Boldrini, indirizzato «a tutti i cittadini del nostro quartiere»: «Non lasciamoci ingabbiare dai pregiudizi e lavoriamo insieme per costruire un mondo migliore», è stato il messaggio.
Il risultato va oltre ogni più rosea previsione dei militanti del Carroccio. In 150 si sono impegnati nel quartiere per tutta la giornata spendendo per lorganizzazione seimila euro, coordinati da Bruno Ferraccioli e Edoardo Rixi: «La soddisfazione è enorme perché questo significa che ha scelto di aderire alla nostra iniziativa il 25 per cento della delegazione - spiega Edoardo Rixi segretario provinciale della Lega Nord -.
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