Milano - Anche per Andrea Agnelli, figlio dell’ex presidente della Fiat, Umberto, è arrivato il momento delle decisioni: continuare a occuparsi di gestione e sviluppo finanziario nella holding Ifil; mettersi in proprio. È proprio questa la strada scelta dal manager trentunenne che, comunque, resterà nei cda sia dell’Ifil sia della controllata Fiat. La nuova società creata da Agnelli è stata battezzata Lamse ed è, in pratica, un fondo d’investimento «con un’ottica di più lungo termine rispetto a un private equity tradizionale», come spiegato dal manager al Financial Times che ha lanciato la notizia dal proprio sito.
«Vogliamo mettere gli imprenditori a contatto tra di loro, ho sempre voluto avviare qualcosa di mio e ora i tempi sono maturi», ha aggiunto Agnelli, secondo il quale altri membri della famiglia prenderanno parte all’iniziativa. Il fondo Lamse opererà attraverso due unità: una realizzerà direttamente investimenti per 3 milioni di euro e la seconda parteciperà, attraverso un fondo inglese, a investimenti da 50 a 300 milioni. Inutile dire che l’uscita di Agnelli dalla gestione operativa dell’Ifil ha fatto sorgere non pochi punti di domanda, soprattutto sul momento scelto dal manager, quello che vede la holding e i suoi vertici nella bufera dopo il verdetto della Consob sul caso equity swap («nulla a che vedere con la vicenda», ha subito precisato Andrea al Ft). Nessuno poi dimentica il disallineamento del figlio di Umberto Agnelli proprio sull’operazione che ha permesso all’Ifil di mantenere il controllo della Fiat. Il giovane, infatti, si era dichiarato non contrario all’ipotesi di una diluizione nell’azienda. Una posizione opposta a quella del cugino John Elkann, che dall’Avvocato ha ereditato la titolarità della Dicembre, a cui fa capo il 30% dell’Accomandita.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.