Aicon Yachts vara la sua ammiraglia

Maurizio Bertera

da Milano

Che quella di Aicon Yachts sia una storia fuori dal comune, ancora giovane ma già intensa (la prima apparizione al Salone di Genova risale a cinque anni fa) non lo dicono solo i bilanci o il continuo ampliamento della gamma. Ora si è messa anche l’Eurispes che ha selezionato il gruppo fondato e presieduto da Lino Siclari tra i 100 «casi d’eccellenza» del nostro Paese, quel made in Italy fortemente ancorato al territorio (in questo caso la Sicilia e la provincia di Messina in particolare) ma che guarda al mondo. Una soddisfazione che si aggiunge a quelle, più concrete, di un fatturato 2005 sui 52 milioni di euro; di 50 unità vendute nell’ultimo esercizio; di una rete commerciale in piena crescita.
A dare ulteriore impulso ad Aicon Yachts sono arrivati due nuovi modelli: il 62 Open e l’Aicon 85 Fly. Progetti che, al pari di tutti gli altri del suo marchio, Siclari non considera semplice espressione di lusso. «La raffinatezza e lo stile sono fattori che contano - spiega - ma le nostre imbarcazioni puntano sempre alla massima funzionalità per offrire comfort. Non mi piace mai pensare che vengano utilizzate da poche persone, le studiamo per ospitarne tante nel massimo relax, ma senza dimenticare la loro privacy. Barche tutte da vivere insomma». Il 62 Open è il secondo scafo della gamma: un 20 metri dotato di due MTU 8V 2000 M93 capaci di spingerlo sino a 37 nodi e di assicurare una velocità di crociera sui 32. Seguendo la tendenza del momento, sfrutta al massimo le zone esterne con un pozzetto ampio e super attrezzato dove trova posto persino un mobile per il barbecue. Tre le cabine, tutte con il rispettivo bagno e curatissime negli arredi e nelle rifiniture. Per vivere il mare completamente, ecco che il 62 Open è stato dotato come il fratello maggiore 72 di un tettuccio apribile elettronicamente, di ampie finestrature laterali (anch’esse apribili) e di una porta in cristallo a tre sezioni che chiude l’ambiente verso poppa: così anche in condizioni di mare formato, ci si può godere lo spettacolo al sicuro e senza bagnarsi. L’85 Fly è invece la logica conseguenza di quanto fatto da Aicon Yachts con gli altri tre modelli della gamma. Ci voleva una nuova ammiraglia ed ecco questo 26 metri, essenziale e fluido nel design esterno, con i grandi oblò tondi che sono il family feeling del gruppo. Si è cercato quasi di nascondere i notevoli spazi interni, per non appesantire giustamente l’insieme: quattro cabine per armatore e ospiti, due per l’equipaggio, cinque bagni, una dinette per dieci persone e una zona living che farebbe invidia a molti salotti di casa.
Ma anche esternamente non si scherza: sul ponte fly c’è anche una mini-piscina e al pozzetto non mancano spazio e comodità. La motorizzazione è affidata a due Caterpillar C32 che con i loro 1.825 cv consentono uno spunto massimo di 32 nodi e una velocità di crociera sui 28.

Barche importanti, non solo per le dimensioni ma perché segnano l’inizio della fase due del cantiere siciliano, dove a fianco dell’ampliamento della gamma verso l’alto e all’aumento della produzione nei siti di Villafranca Tirrenica e Giammoro (attualmente è di 120 unità l’anno), c’è l’ambizioso obiettivo di realizzare un stabilimento in Cina così da avere componenti in vetroresina e acciaio per costruire barche fino a 15 metri di lunghezza. Una sfida al mercato globale, partendo s’intende dalla Sicilia.

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