Meno male che almeno uno è rimasto: Francesco Totti, capocannoniere nell’ultimo torneo con 26 gol (e vincitore della Scarpa d’oro) dal Bel Paese non ha voluto staccarsi. Tra quelli che invece, non per denaro ma per soldi, hanno varcato la frontiera, è divertente scoprire che sono tra i bomber più prolifici in attività. Cristiano Lucarelli, 20 gol nello scorso campionato, più di 100 nel Livorno (e capocannoniere nel 2005) è approdato allo Shaktar Donetsk, addirittura in Ucraina, non qui dietro l’angolo. Rolando Bianchi, 24 anni appena, con 18 reti sulle spalle pro Reggina, un roseo futuro in Italia, ha invece seguito le sirene di Sven Goran Eriksson raggiungendo il tecnico svedese e Bernardo Corradi al Manchester City. Luca Toni, appena 16 gol a causa di un lungo infortunio al piede ma capocannoniere e Scarpa d’oro 2006, ha rifiutato Juve e Milan ed è andato a Monaco. Ma perché i bomber nostrani hanno deciso di cambiare aria?
«Ricordo che ai miei tempi e anche dopo, l’Italia era considerata l’America» afferma José Altafini. «Chi arrivava qui sapeva di poter guadagnare tanto e di fare anche tanti gol. Ora invece succede il contrario: fuori dall’Italia si guadagna di più e il campionato nostro è troppo duro e stressante». Già, il vecchio José, uno che di ingaggi se ne intende, ha toccato il punto giusto: il dio denaro. Toni, che alla Fiorentina guadagnava 1,8 milioni, ora al Bayern prenderà 4,5 milioni per 4 anni. Ancora più emblematica la fuga di Lucarelli: il suo grande amore per la curva “rossa” del Picchi è andato a farsi benedire davanti al contratto di 4 milioni netti a stagione per 3 anni. Il fan del Che Guevara a Livorno prendeva 1,5 milioni ma trasferendosi nella squadra che fa riferimento ai minatori ucraini diventerà ricco e farà ricco anche il presidente Spinelli che incassa 8 milioni in contanti. «Per vincere in Europa un Lucarelli non basta ma il suo acquisto l’ho sponsorizzato io» fa sapere Nevio Scala, ex allenatore degli ucraini.
Fa pensare invece l’addio del Bianchi targato Reggina: va nella seconda squadra di Manchester che, con lui e Corradi, vuole rialzare la testa.
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