Alcol e guida, 7 italiani su 10 non conoscono i limiti di legge

Alcol e guida, 7 italiani su 10 non conoscono i limiti di legge

Roma - Il 74% degli italiani non conosce la normativa che disciplina il consumo di bevande alcoliche per chi guida. È il dato allarmante presentato dalla compagnia assicurativa Direct Line che denuncia come gli automobilisti ignorino il tasso alcolemico consentito dalla legge, fissato in 0,5 grammi di alcol per litro di sangue ed equivalente a poco più di due bicchieri di vino.
Le cronache di questi ultimi giorni evidenziano una strage continua sulle strade: Claudia Muro, 16 anni, investita a Pinerolo; i fratellini Molinari, 11 e 10 anni, uccisi in un tamponamento in Calabria; i giovani Junior Eyafe Harryman, Adam Fassali, Davide Chiodelli e Adenilson Grisi, tutti tra i 17 e i 24 anni, falciati mentre andavano a prendere un gelato. Sono le tragedie che hanno destato più clamore in questi giorni d'estate, ai quali vanno aggiunti i migliaia di morti che ogni anno perdono la vita negli oltre 4.500 incidenti imputabili alla guida in stato di ebbrezza. Ma i numeri sono parziali visto che le statistiche ufficiali dell'Istat collegano appena lo 1,6% dei sinistri all'alcol, mentre le stime più pessimistiche fanno salire la quota al 30%.

Come fronteggiare questa piaga sociale? In Europa l'approccio è diverso da Paese a Paese: la Croazia impone la sobrietà assoluta per chi guida ma le sanzioni per chi infrange le regole partono da solo 70 euro; in Svezia il tasso alcolemico è 0,2 grammi per litro con sanzioni da 30 euro in su. Qualche bicchiere in più è concesso nel Regno Unito, dove però le multe arrivano fino a 7.350 euro. In Francia, Spagna e Germania il tasso massimo consentito è, come in Italia, 0,5 grammi per litro di sangue. Di fronte alle ultime stragi estive, il Governo e il Parlamento hanno annunciato un giro di vite sul fronte della repressione e misure drastiche per i casi più gravi: raddoppio delle multe fino a quattromila euro, arresto fino a 6 mesi, sospensione della patente fino a 2 anni. È all'esame del Senato un disegno di legge sulla sicurezza stradale che, appesantito da oltre 250 emendamenti, rischia seriamente di non trovare applicazione in tempo utile per fronteggiare il traffico e l'incidentalità dell'esodo estivo.

Se non verranno trovate soluzioni efficaci in questi giorni, i morti annunciati sulle strade supereranno quota mille solo nei mesi di luglio e agosto, ai quali si aggiungeranno 56mila feriti. «Se l'Aula del Senato non dovesse essere in grado di votare il provvedimento - dichiara Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati - sarebbe opportuno un decreto governativo cosiddetto a perdere, formato da 4-5 punti qualificanti del testo generale, che verrebbe superato dalla legge poi varata da Palazzo Madama».

«Non servono inasprimenti delle multe - puntualizza l'Automobile Club d'Italia - ma una concreta e tangibile presenza delle Forze dell'Ordine sulle strade finalizzata alla prevenzione prima ancora che alla repressione. Una pattuglia visibile è meglio di un autovelox nascosto». Proprio sui controlli il nostro Paese è chiamato a un grande sforzo: in Italia vengono effettuati ogni anno 300mila rilievi contro gli 8 milioni della Francia e i 5 milioni della Germania.

Il ministro degli Interni, Giuliano Amato, ha annunciato il raggiungimento di un milione di controlli entro l'anno, ma intanto sulle strade si continua a morire, soprattutto il sabato sera quando gli incidenti imputabili all'alcol aumentano del 300% rispetto al resto della settimana.

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