Alemanno: AltaRoma non è a rischio. Per le sfilate avremo nuove location

Si cerca il modo di rilanciare la manifestazione di alta moda romana e gli operatori del settore chiedono di recuperare un evento televisivo come «Donna sotto le stelle». Ma per il Comune non è ancora possibile.

I timori per AltaRoma, legati ad equilibri politico-economici e anche alla crisi generale, il sindaco Gianni Alemanno vuole fugarli. «Qualsiasi cambio di vertice - assicura - sia nella Camera di commercio che nel Cda di Altaroma, non diminuirà l'impegno del Comune per il rilancio dell'alta moda nella capitale, che potrà tornare a competere con Parigi». Per dare un segnale il sindaco preannuncia che entro l'estate e grazie alla legge per Roma Capitale, potrebbero essere disponibili nuove location per le sfilate, soprattutto per attrarre griffe famose. «Penso al Teatro dell'Opera - dice Alemanno -, che non è stato mai utilizzato per questo scopo, e in un futuro anche alla rinnovata presenza della moda sulla scalinata di Piazza di Spagna». Che riprenda l'appuntamento anche televisivo di «Donna sotto le stelle», ormai annullato da anni, o qualcosa del genere è certo l'auspicio di tutti a Roma. «Quello che ci serve -dice il manager di Gattinoni, Stefano Dominella- è uno show televisivo che fonda moda e cinema in un format di alta popolarità in cui vengano presentati tutti i grandi talenti di Roma. Dobbiamo tornare a “Donna sotto le stelle“». Per l'expresidente di AltaRoma, invece, non c'è affatto bisogno di «una nuova università o casa della moda, perché nella capitale abbiamo già otto scuole di moda e due università che tengono corsi di moda». Si riferisce all'annuncio fatto sabato da Alessandro Vannini Scatoli, presidente della Commissione per il Turismo e la Moda del Comune, che non si farà l'annunciato museo di Valentino nell'exmercato del pesce, mentre in quello spazio nascerà una facoltà universitaria della moda. L'assessore capitolino alla Cultura con delega alla Moda Umberto Croppi, rispobde: «Donna sotto le stelle è un obiettivo che ci piacerebbe realizzare. Eventi come questo funzionano sul piano della visibilità. Purtroppo, il bilancio di quest'anno non ci consente di realizzarlo, ma prima o poi lo rifaremo perchè siamo convinti del suo valore per l'alta moda romana. Per il momento stiamo lavorando concretamente a dotare Roma di uno spazio permanente per l'Alta moda. In quest'ottica il Mercato del pesce di San Teodoro sarà al centro del nostro progetto. Qui vorremmo portare eventi legati alla moda e qui potrebbero essere ospitate in futuro le sfilate di AltaRoma» Beppe Modenese, presidente onorario della Camera Nazionale della Moda e da anni habituè delle sfilate capitoline, dice «che anche quest'anno l'organizzazione delle sfilate si è impegnata, si sente che manca, però, una direzione precisa e c'è ancora, purtroppo, molto da fare». Per lui bisogna fare largo ai giovani, pur senza dimenticare le maison storiche. «Ho assistito - dice -al defilè di Sarli: che classe e che stile nei suoi abiti. Ai giovani, purtroppo, spesso manca l'umiltà. I talenti ci sono, bisogna incoraggiarli, consigliando loro però di non perdersi in sogni impossibili. A Roma, in passato, si è osato di più.

Ma alcuni tentativi come la sfilata al Museo Andersen legata alla moda maschile, si sono esauriti dopo una sola stagione. Le strade da percorrere nella capitale potrebbero essere molte. Roma si presta, però c'è bisogno di maggiore costanza, di un lavoro diverso».

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