da Roma
Un confronto con le parti sociali su riduzione dellIrap e costo del lavoro, da aprire in parallelo al tavolo sulla revisione dei contratti. Lo propone Gianni Alemanno, alla luce del risultato positivo ottenuto sul contratto del pubblico impiego. Il taglio della componente costo del lavoro dalla base imponibile Irap dovrebbe essere spalmato su un triennio: complessivamente è un intervento da 12 miliardi di euro, diviso in tranche da 4 miliardi luna. Il provvedimento potrebbe anche contenere norme fiscali di vantaggio per il Mezzogiorno.
Il governo sembra, dunque, voler percorrere ancora la strada del confronto con imprese e sindacati per quanto riguarda la riduzione dellIrap e, più in generale, del costo del lavoro per le imprese. Il provvedimento arriverà sottoforma di decreto, in tempo per non lasciare dubbi ai contribuenti, che devono versare il saldo 2004 e lacconto 2005 dellimposta regionale sulle attività produttive entro il 20 giugno. Restano dunque pochi giorni per il negoziato, auspicato dal ministro delle Politiche agricole.
Tavolo sullIrap e tavolo sulla riforma contrattuale dovrebbero essere contemporanei. Alemanno offre infatti al ministro leghista del Welfare Roberto Maroni il «pieno appoggio» nelliniziativa di riforma dei contratti di lavoro. «Maroni - dice lesponente di An - ha fatto bene ad accogliere subito la disponibilità di tutti i sindacati, Cgil esclusa, a rivedere gli accordi del 93». Il governo, assicura Alemanno, farà la sua parte riducendo il cuneo fiscale-contributivo attraverso lIrap; sindacati e imprese, da parte loro, devono raggiungere un accordo per aumentare la parte variabile del salario, legata alla maggiore produttività aziendale.
Se Cisl, Uil, Ugl e altri sindacati sono pronti al confronto sulla nuova contrattazione, resta negativo latteggiamento della Cgil. La controversia di Palazzo Chigi fra Guglielmo Epifani e Savino Pezzotta intorno al documento governativo sulla contrattazione (il segretario della Cgil ha messo il veto alla firma di Cisl e Uil, pena labbandono del negoziato sul pubblico impiego) ha lasciato strascichi polemici molto forti. Pezzotta parla esplicitamente di «ricatto» da parte di Epifani, e conferma che la Cisl è interessata a una discussione sul nuovo modello contrattuale. Mentre, in unintervista al Corriere della sera, Epifani si dilunga sulle questioni interne al centrosinistra, chiede a Rutelli e Prodi di «smettere di litigare», e alla fine parla di «sindacato che deve mantenere la propria autonomia». Unintervista che ha destato sconcerto in casa Cisl. La posizione della Cgil sui contratti non piace allex segretario cislino, ora deputato della Margherita, Sergio DAntoni. «La questione contrattuale è urgente, e la Cisl lha posta da diversi anni, mentre la Cgil impedisce la discussione. È ovvio che i contratti in essere si rinnovano con le vecchie regole, ma bisogna cercare - aggiunge DAntoni - nuove regole per il futuro».
Negli interventi di Luca di Montezemolo, oggi, allassemblea degli industriali di Torino e a quella degli imprenditori bresciani (presente il ministro dellEconomia Domenico Siniscalco) potrebbe essere affrontata sia la questione contrattuale in generale che quella del recentissimo contratto del pubblico impiego.
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