Gli alloggi sono pronti, anche ristrutturati di fresco. In via Salomone, al Lorenteggio, nel quartiere San Siro, in Molise/Calvairate. O in via Luigi Monti, quegli alloggi diventati famosi alle cronache perchè la «signora Gabetti» aveva messo in piedi un sistema di racket degli alloggi abusivi. Smantellato dalle forze dellordine, e gli appartamenti stanno tornando a disposizione del Comune. Non sono gli unici. LAler, che gestisce da un anno anche il patrimonio delle case popolari di Palazzo Marino, tira un bilancio di 521 sgomberi nei primi 10 mesi - in pratica tre sfratti al giorno - e festeggia un nuovo trend: visto che da quando lazienda pubblica è subentrata ai privati è diventata più dura farla franca, 85 occupanti hanno sloggiato volontariamente. Peccato che nelle zone a rischio le famiglie in lista dattesa non ci vogliano andare: hanno diritto per legge a rifiutare la prima offerta (e succede nel 50% dei casi) e così gli alloggi restano vuoti. A spiegare il fenomeno sono il presidente di Aler Loris Zaffra e lassessore alla Casa del Comune Gianni Verga. Per risolvere parzialmente la situazione, nel corso dellanno la giunta ha votato una delibera ad hoc per assegnare alla categoria dei single duecento appartamenti in quartieri difficili o ai piani alti senza ascensore. Ne resta ancora uno «zoccolo duro», trenta che nessuno vuole. Il sistema verrà replicato anche nel 2011.
Nel primo anno di gestione Aler, il Comune ha abbattuto del 20% le spese di gestione del patrimonio, il costo medio per alloggio è passato dai 2.019 euro del 2007 e ai 2.096 del 2008 a 1.785 euro. Risultati positivi, ha sottolineato Zaffra, anche sul recupero della morosità (per circa 10 milioni, che vengono riversati sulla manutenzione) la percentuale è scesa di 6-7 punti anche se il 33% del totale continua a non pagare; e per lazzeramento delle nuove occupazioni abusive, mentre sono scesi da 1.700 a 1.200 quelli ancora da sgomberare. E «anche le lamentele degli inquilini si sono ridotte - ammette Verga -. Ma i quartieri popolari sono difficili, e locchio di una struttura pubblica è diverso da chi deve fare utili». Settantamila gli appartamenti che Aler gestisce in città (30mila sono quelli del Comune), oltre 200mila abitanti, una città nella città. Ed è partito il censimento di tutti gli inquilini, colloqui famiglia per famiglia per fare anche un resoconto della situazione dei pagamenti negli ultimi sei anni.
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