Politica

Alex ce l’ha fatta: Genova-Brasile a colpi di remi

Duecento giorni in mezzo al mare per aiutare i bimbi abbandonati

Nino Materi

I grandi esploratori non esistono più. Ma sopravvive un senso dell’avventura che fa di uomini come Alex Bellini, 27 anni, un lontano discendente dello spirito romantico di David Livingtson, ma anche un epigono della managerialità no limits alla Patrick De Gayardon.
Alex Bellini è il prototipo di una temerarietà che ormai non può più fare a meno degli sponsor e della tecnologia più sofisticata, ma che - proprio per queste ragioni - ha aperto il mondo dell’esplorazione a orizzonti finora sconosciuti. Come, ad esempio, quelli della solidarietà che lega il vogatore in solitaria di Aprica (Sondrio) - partito il 18 settembre 2005 da Genova con una barca a remi per raggiungere il Brasile - a Findomestic Banca, Lega italiana volley e il segretariato sociale Rai.
Alex ce l’ha fatta, oggi è arrivato a Fortaleza dopo oltre 200 giorni di voga e qui consegnerà l'assegno di 60mila euro (raccolti con sms, sui campi di volley, donazioni e un contributo diretto di Findomestic) nelle mani della responsabile dell'associazione Cittadella Cielo: il denaro servirà per accogliere bambini di strada ed emarginati. Eccola l’impresa avventurosa che si trasforma in impresa benefica, o viceversa se lo preferite.
Il suo «diario di bordo» - consultabile via web - descrive l’impresa come un viaggio fantastico alla Salgari, dove però la parola concretezza si alterna ai sogni di uomo che ha imparato, da solo, a farsi compagnia. E ora, su Internet, si legge che «le spiagge di Fortaleza sono lì, a meno di cento miglia».
La grande impresa sognata, voluta, cercata, smarrita, persa e riacciuffata, sudata, alla fine si è concretizzata in un crescendo di emozioni e tensioni difficili da immaginare per noi «comuni mortali».
Alex ce l’ha fatta e il sapore della gloria assume un significato ancora più dolce dopo quella partenza stentata, quando la barca di Alex proprio non voleva saperne di uscire dal porto di Genova. Allora il vento e il mare sembravano remare contro i suoi remi. Poi Alex ha fatto pace con Eolo e Nettuno e tutto è andato per il meglio. Dopo quasi sette mesi mezzo di traversata, oltre 220 giorni di sfida con se stesso, Alex Bellini ha chiuso il cerchio della sua mitico itinerario.
La Grafoplast Al One 2005, traversata a remi in solitario da Genova al Brasile diventa in questo modo realtà alla fine di una lunga ed estenuante battaglia con sua maestà l’Oceano Atlantico.
Partito l’ormai lontano 18 settembre 2005 da Genova, Alex è approdato ieri sulla costa della capitale dello Stato del Cearà. Hanno preparato un’accoglienza degna per il novello Colombo e in mare sono uscite anche le navi militari brasiliane per «scortare» Alex in porto. Le autorità brasiliane sono peraltro coinvolte in questa grande impresa ed hanno accolto con notevole entusiasmo sia l’iniziativa sportiva che quella umanitaria.
Negli oltre 12.000 chilometri percorsi dalla sua Rosa d’Atacama II Alex ha recato con sé anche la grande solidarietà dei suoi sostenitori italiani. Una generosa raccolta di fondi capace di toccare la ragguardevole cifra di oltre 15.000 euro grazie all’aiuto dei supporter del rematore solitario e volta ad aiutare l’associazione Nuovi orizzonti, una Onlus nata nel 1991 e costituita da giovani che si occupano di persone che si trovano a vivere ai margini della società e di bambini che, se non aiutati in tempo, rischiano di imboccare la strada della droga, dell’emarginazione o della prostituzione.
Alex, questa notte, dormirà finalmente su un vero letto senza essere cullato dalle onde.

Non sappiamo se riuscirà a prendere sonno, ma se lo farà sognerà sicuramente una «Cittadella» dal «Cielo» azzurro dove i bambini vivono felici anche grazie a un uomo venuto dal mare su una barca con due strane braccia chiamate remi.

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