Alfa Wassermann punta a 300 milioni di fatturato nel 2009

È ancora la Rifaximina a trainare Alfa Wassermann nella corsa al successo, e a dispetto di ogni crisi. La casa farmaceutica ai vertici italiani del settore, grazie anche alle ottime performance del suo ritrovato di punta, ha chiuso il 2008 con un fatturato di 273 milioni e una crescita del 10,6% a parità di perimetro di consolidamento (lo scorso anno è stata ceduta la divisione commerciale diagnostica da 16 milioni di fatturato, che non rientrava più nei piani di sviluppo della società), e anche i principali indicatori economico-finanziari 2008 sono risultati in crescita: Ebitda +4,5% con Ebitda Margin al 18% (Ebitda 2007: 47,5 milioni), Ebit +8,16% (Ros 14%), azzeramento dell'indebitamento.
Spiega l'amministratore delegato Stefano Golinelli: «La crisi economica avrà dei riflessi negativi anche sul mercato farmaceutico mondiale, la cui crescita quest'anno dovrebbe attestarsi al 2/3%: circa due punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di sei mesi fa. Rimaniamo comunque abbastanza ottimisti sulla possibilità di Alfa Wassermann di crescere anche nel 2009: un ottimismo basato sui risultati attesi dalla strategia di espansione internazionale che, grazie all'entrata a regime delle nuove filiali in Russia e Turchia, dovrebbe contribuire al fatturato del Gruppo per una quota superiore all'attuale 40%; e poi sulle potenzialità, espresse e inespresse, del nostro prodotto principale: la Rifaximina».
A conferma delle grandi potenzialità di questo prodotto, arrivano dagli Usa gli ottimi dati sui risultati che sta ottenendo Salix Pharmaceuticals, società licenziataria di Alfa Wassermann per il mercato statunitense. Xifaxan, questo è il nome di Rifaximina in America, con due milioni di compresse vendute ha generato nell'ultimo trimestre 2008 un fatturato di 23,8 milioni di dollari (+40%), mentre il fatturato per l'intero 2008 ha toccato gli 80 milioni di dollari (64,3 nel 2007). Inoltre sono in fase conclusiva due studi clinici, condotti in collaborazione con il partner americano, volti a dimostrare l'efficacia di Rifaximina nel trattamento di due importanti patologie quali l'encefalopatia epatica (HE) e la sindrome del colon irritabile (IBS).
L'He è una grave sindrome neuropsichiatrica, spesso conseguenza dell'abuso di alcool, che necessità di ripetute ospedalizzazioni e può portare alla morte del paziente. Per quanto riguarda l'IBS, si stima che circa il 20% della popolazione dei paesi sviluppati sia affetta da disturbi intestinali con sintomi riconducibili a questa sindrome. Si tratta quindi di una patologia che, pur non grave nelle sue conseguenze, ha effetti molto negativi sulla qualità della vita di molte persone. Se i risultati degli studi in corso saranno positivi, si aprirebbe per Alfa Wassermann l'opportunità di competere in un mercato la cui dimensione solo negli USA è stimata in 2,8 miliardi di dollari.
«In conclusione - afferma ancora Stefano Golinelli - per il 2009, nonostante la crisi mondiale, ci siamo posti l'obiettivo di superare i 300 milioni di fatturato consolidato. Secondo le nostre previsioni, inoltre, il numero dei dipendenti del Gruppo raggiungerà entro l'anno quota 1.

270 con un centinaio di nuove assunzioni, di cui una ventina in Italia». Un obiettivo realistico, a giudicare dai dati del primo trimestre 2009, che si è chiuso con una crescita del fatturato complessivo superiore all'11%, dunque in linea con gli obiettivi indicati dai vertici aziendali.

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