Enrico Bonzio
da Milano
Si è concluso con un nulla di fatto il previsto incontro tra Alitalia e sindacati per la trattativa sulla dismissione dei rami dazienda nei servizi informatici e amministrativi. Un altro incontro è previsto domani, mentre rimane confermato lo sciopero proclamato per venerdì 29 settembre. E giovedì il numero uno della compagnia Giancarlo Cimoli «calerà le sue carte» con laudizione alla Commissione trasporti della Camera, ed è possibile che in quelloccasione presenti le linee guida di un nuovo piano di rilancio della compagnia.
Per quanto riguarda le dismissioni, sono gli americani di Eds e di Accenture i partner in corsa per le esternalizzazioni dellarea informatica e dei servizi amministrativi di Alitalia. Secondo una fonte finanziaria lazienda ha costituito recentemente due società, Az Servizi Informatici e Az Servizi Condivisi, cui saranno ceduti i rami di azienda. In queste entreranno i partner esterni che sono Eds per linformatica e Accenture per i servizi amministrativi.
Alitalia tre settimane fa aveva comunicato ai sindacati lintenzione di esternalizzare i due rami di azienda, una operazione prevista dal piano di rilancio dello scorso anno. Ma i sindacati contestano i tempi delle dismissioni e le percentuali che Alitalia vuole detenere nelle società di nuova costituzione. Inizialmente la compagnia aerea aveva detto di voler lasciare ai due partner la maggioranza nelle due joint-venture cedendo l80% del capitale. Successivamente nel tentativo di venire incontro alle preoccupazioni sindacali si è detta disponibile a cedere solo il 49 per cento.
I riflettori sono comunque puntati sullesecutivo, con i sindacati che hanno infatti chiesto più volte lintervento risolutivo del governo. Ieri si è pronunciato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale occorre sia un nuovo piano industriale sia un nuovo management. Al contrario la scorsa settimana il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, aveva detto che «quello che ha affossato lazienda è che «ogni volta che si è trattato di decidere come rilanciarla, il governo, che è lazionista principale, ha cercato scorciatoie cambiando lamministratore delegato». Quattro ministri hanno chiesto la rimozione di Cimoli e ora si tratta di capire quale sia lorientamento del ministro «azionista», Tommaso Padoa-Schioppa, il quale, nello scorso mese di agosto, aveva riconfermato in pieno la fiducia al numero uno di Alitalia.
Ieri il titolo della compagia aerea ha chiuso la seduta a Piazza Affari a 0,8366 euro, in crescita dell1,54% risalendo dai livelli minimi registrati la scorsa settimana quando lazione era scesa sotto gli 0,8 euro.
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