Alitalia, Passera frena: «Sul tavolo non c’è nulla» Sindacati in fermento

L’ad di Intesa scettico sull’ipotesi Air One. Prato incontra i lavoratori per preparare l’appuntamento di martedì con il numero uno di Air France, Spinetta

da Milano

La giornata di ieri si è scissa in due. Da una parte la trattativa Alitalia-Air France, che continua per la sua strada. Dall’altra le parallele ipotesi di nuove cordate, o il coagulo di nuove forze intorno all’alleanza (finanziaria) tra Air One e Intesa-Sanpaolo, ovvero tra Carlo Toto e Corrado Passera. Quest’ultimo è apparso intiepidito rispetto al dossier, «non c’è nulla sul tavolo» ha detto, e ha riaffermato che non ci sarà alcuna offerta senza la possibilità di verificare i conti della compagnia con una due diligence. Fatto confermato da Silvio Berlusconi, secondo il quale Intesa Sanpaolo «non si è ritirata». «Il progetto di Air One era molto bello ma era basato su una conoscenza ora superata dai fatti», ammette l’amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo, Corrado Passera, finora massimo sostenitore dell’Ap Holding di Carlo Toto. In realtà - rispetto al piano industriale presentato in novembre da Air One ma che non ha superato la selezione richiesta dalla procedura - è sostanzialmente cambiata buona parte della fisionomia di Alitalia: i conti si sono ulteriormente deteriorati, ma soprattutto ha preso avvio il piano di sopravvivenza di Alitalia varato in settembre dal presidente Maurizio Prato. Ovvero, sono stati messi a terra aerei, cancellate rotte e, dalla fine del mese in corso, sarà completato il trasferimento dei voli intercontinentali da Malpensa a Fiumicino, e la conseguente cancellazione del fideraggio in Lombardia.
Quello che è cambiato, nei negoziati avviati da Jean Cyril Spinetta, è lo spirito. Air France non commenta le novità annunciate da Silvio Berlusconi, tiene il profilo basso, ma avverte nuovi elementi d’incertezza in una trattativa già difficile. Ieri Maurizio Prato ha incontrato nuovamente i sindacati (dopo l’incontro di martedì insieme a Spinetta) nell’intento di ascoltare, capire, smussare. È seguita una riunione del consiglio di amministrazione, che ha esaminato le posizioni sindacali per riconvocarsi il 25, a valle del nuovo incontro delle organizzazioni con lo stesso Spinetta. Questi, che aveva dato disponibilità anche per il week end, arriverà da Parigi lunedì sera.
Già martedì scorso, dopo l’incontro plenario, una trattativa era stata avviata con i piloti. Questi, tradizionalmente favorevoli ai francesi, sono furibondi per la chiusura delle attività cargo e per il taglio di 500 posti rispetto ai 350 preventivati. I margini sono stretti, ma si ragiona su un coinvolgimento dei piloti di Alitalia cargo in Air France, e su un compromesso per il numero dei tagli. Resta un nodo anche Az Servizi: il rientro nella Fly di quasi 3mila addetti alla manutenzione e contratti di 8 anni per il resto dei Servizi, non soddisfa i sindacati. Anche qui, la flessibilità negoziale non è molta. Ma alcuni sindacalisti lasciano trapelare l’atteggiamento di fondo: «Siamo disponibili a trattare, ma il primo passo deve farlo Air France». Il muro contro muro non aiuta. C’è tuttavia anche nel fronte sindacale chi chiede l’erogazione di un prestito ponte e il rinvio di ogni decisione, in vista delle elezioni e dell’insediamento del nuovo governo.


Tornando al cargo, la sua chiusura è un ulteriore elemento di impoverimento per Malpensa, ma ieri Lufthansa ha dichiarato ufficialmente di essere pronta a rimpiazzare i vuoti lasciati da Alitalia: «Segno che il mercato c’è e che fa gola ad altri» è il commento di un pilota dell’Anpac.

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