da Roma
Ci sono due strade per valutare lonnipervasività della politica nel sistema economico italiano. La prima è analizzare la serie di strutture, società, enti e istituzioni che rispondono ai ministeri e ai governi locali. La seconda è cercare di misurare quanto sia «spendibile» lappartenenza o la vicinanza alla classe politica.
Cè poi una terza possibilità data dallintersezione di questi due piani. È il caso dellImont, lente di ricerca sulla montagna che la Finanziaria 2007 ha soppresso per fare spazio allEim (Ente italiano montagna). LImont è stato commissariato nella persona di Luigi Olivieri, già presidente dellUnione delle comunità montane e per ben due volte deputato Ds nel collegio di Lavis in Trentino. A Olivieri spetta lindennità annua lorda da presidente Imont (92.962 euro).
Sempre nel campo degli istituti di ricerca si può annoverare il caso dellIcram (ricerca sul mare) nel quale il ministro Pecoraro Scanio ha avvicendato ben due commissari (il secondo è stato Nerio Carugno, avvocato dello Stato e capo di gabinetto delle Politiche agricole nel 2000) prima di nominare lanno scorso il nuovo presidente con unipotesi di danno erariale riconosciuta dalla Corte dei conti. Tra parentesi lindennità dei commissari era pari a 51.687 euro. Calzante è lesempio del ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, che appena insediato promosse al vertice di Cinecittà Holding lex senatore Alessandro Battisti (compenso di 50mila euro lordi che può arrivare a 120mila) e il responsabile spettacolo della Margherita, Francesco Carducci (25mila euro che possono diventare 110mila).
Cè anche da considerare che nel panorama pubblico permangono istituti dei quali il cittadino non sempre coglie a prima vista la necessità. Ad esempio il Cnel, un organo costituzionale formato da 121 consiglieri che prendono unindennità mensile lorda di 2mila euro e la cui retribuzione media dei dirigenti è di 88.564 euro. O come lIsfol (Istituto per lo sviluppo della formazione sul lavoro) il cui presidente Sergio Trevisanato riceve unindennità di carica di 112.999,92 euro annui.
Ma, come detto, la giungla delle società pubbliche e dei ministeri offre ampi spazi alla politica. Basta dare una scorsa agli incarichi e alle consulenze dei ministeri. Al ministero delle Pari opportunità figura Ivana Bartoletti (12.500 euro), già responsabile del dipartimento Diritti civili dei Ds. Al ministero del Lavoro, Pietro Gasperoni (ex deputato della Quercia), ha ricevuto 12mila euro, al ministero della Salute due suoi ex colleghi Luigi Giacco e Vasco Giannotti han percepito 15mila euro. Anche Giovanna Melandri è stata «generosa» con due diessini Renzo Innocenti, consigliere giuridico (44.661,17 euro) e Giovanna Grignaffini, consulente per comunicazione e cultura (18.
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