All’Inter manca un record: gli spettatori

All’Inter manca un record: gli spettatori

L’Inter strapazza tutti, tranne il portafoglio dei suoi appassionati. Solito scettico blu, il tifoso interista. Basta dare un’occhiata ai paganti di San Siro in questa stagione. La squadra segna e vola e loro si presentano distillando la presenza. D’accordo, illusioni e delusioni sono state leit motiv troppo usuale per lasciarsi andare allo sfrenato abbordaggio del Meazza. Ma, suvvia... Quest’anno l’Inter ha meno abbonati delle ultime tre stagioni (35mila contro l’over 40mila degli anni che vanno dal 2003 in poi) e San Siro non fa mai il pienone. D’accordo la finale della Supercoppa contro la Roma ha portato 50mila persone. Domenica scorsa (Inter-Fiorentina) c’erano circa 60mila persone, tra abbonati e paganti. Facile l’osservazione: alla prima partita davvero di cartello di questa stagione, San Siro ha cominciato a riempirsi. Basterà attendere le sfide con Roma, Milan e Palermo per trovar conferma. Senza dimenticare che l’assenza della Juve dal campionato è un bel ammanco per tutti i cassieri dell’Italia calcistica di serie A. Uno studio dell’European league amplia il discorso all’intero calcio italiano: «Perde tifosi per gli episodi di razzismo e violenza e per la disparità nelle singole squadre nella gestione dei diritti televisivi».
Ma tanto non può bastare per spiegare la freddezza del pubblico nerazzurro. Roberto Mancini che non fa solo l’allenatore, ma è un appassionato del suo sport, si è dato una spiegazione che comprende molti lembi del fardello. «La gente ha meno danari, vuole spenderli a ragion veduta. I biglietti sono cari. Per una famiglia può esser difficile spendere tanti soldi per andare a vedere le partite ogni tre giorni. C’è troppo calcio durante la settimana e ce n’è troppo in tv: chiaro che uno sceglie o comunque preferisce la soluzione più comoda. Infine il marcio che è stato scoperchiato, ha schifato tutti».
Sì, il tifoso si sta trasformando da spettatore in telespettatore. L’Inter conferma e per questo non si allarma più di tanto per quelle crepe nella tabella dei paganti. I dati degli ascolti sul satellite e sulle Tv che propongono le partite a pagamento sono in aumento. Inter Channel, che però non trasmette gli incontri in diretta, è arrivata a 55 mila abbonati. Sospirone. Fra l’altro la società nerazzurra ha un bel numero di soci negli Inter club che sono 788: si parla di 72.893 affiliati con un dieci per cento (7.869 ragazzi) di soci juniores, ovvero under 13 anni. C’è il quanto per non preoccuparsi del futuro. Fra l’altro il club nerazzurro più popolato del mondo (1.365 persone) è quello intitolato a Roberto Vecchioni, cantante indelebile nella fede e nella buona musica.
Ma l’unico «meno» delle pagelle di quest’anno non può lasciar indifferenti i dirigenti nerazzurri. «Il problema non è tanto nei prezzi dei biglietti, quanto nel vecchio modo di proporsi al pubblico. La gente va meno allo stadio perché ha meno servizi», dicono in società. Dunque bisogna solleticare il palato del compratore. Per questa ragione l’Inter si è inventata il pacchetto quattro per due e mezzo, ovvero quattro partite al prezzo di due e mezzo: compri quattro biglietti in un colpo solo e non hai più da pensarci. Idea che parte da una delle partite clou, Inter-Roma. Chi acquista il pacchetto con Roma, Cagliari, Udinese e il ritorno di coppa Italia con la Sampdoria, al simbolico prezzo di un euro, fa un bel risparmio di danaro e tempo.

Tanto per capire: tre partite viste dal primo anello rosso di San Siro(quello de luxe) valgono 350 euro. Con la vendita a pacchetto, la tribuna arancio (inferiore solo alla tribuna rossa) propone quattro partite a 193 euro. E se saranno spettatori, fioriranno.

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