Roma

All’Orazio scoppia lo «sciopero del freddo»

Il sindaco inaugura una scuola ma «dimentica» i riscaldamenti. Ieri mattina, al suono della campanella, neanche uno studente della succursale del liceo classico Orazio è entrato in classe. La struttura di via Isola Bella, battezzata a metà settembre in pompa magna proprio da Walter Veltroni, è rimasta vuota. Nelle nove classi, infatti, l’impianto di riscaldamento non è stato ancora ultimato.
«Ci avevano detto - spiega Flavia, candidata alla consulta provinciale - che ci avrebbero consegnato una struttura completa. Ma non è così. Per questo abbiamo deciso di non entrare anche perché, spostandoci in continuazione da un anno all’altro, non riusciamo ad avere nessuna garanzia di continuità didattica». La rabbia tra i giovani è forte. Tutti si sono coalizzati per chiedere condizioni migliori e garanzie al preside.
Il dirigente scolastico Gregorio Franza da parte sua sostiene che i ragazzi non hanno motivo di preoccuparsi. «Abbiamo acquistato stufe elettriche per il riscaldamento delle aule - spiega - e i riscaldamenti verranno terminati entro la fine di ottobre. Eppoi nemmeno nella sede centrale li abbiamo accesi. Non dipende da noi ma dagli uffici provinciali». Le parole del dirigente scolastico, però, sono servite a poco. I giovani sono rimasti davanti ai cancelli e hanno chiesto a gran voce anche una palestra e alcuni laboratori.
«Gli studenti del nostro istituto - ha replicato Franza - sono circa 1.400, la centrale ne può contenere al massimo 900. Tutti hanno la possibilità di utilizzare laboratori e palestra della sede centrale, a 200 metri dalle succursali. Dovrebbero essere solo contenti». L’assessore provinciale alla Scuola Daniela Monteforte in tarda mattinata ha assicurato che tutto sarà pronto entro il primo novembre. «All’Orazio abbiamo lavorato a tempo di record - sottolinea la Monteforte -.

Nel frattempo il preside può autonomamente decidere di usare le stufe elettriche, purché siano a norma».

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