Cosa è successo ieri a Michel Houllebecq? Niente, ma anche tutto, perché il mondo è fatto di notizie e le notizie ci sono non appena si comincia a aspettarsele. A un certo punto le agenzie francesi hanno battuto la notizia letteraria più fica degli ultimi anni: «Michel Houellebecq è scomparso».
A lanciare lallarme è Barbara Simons, ufficio stampa dellorganizzazione letteraria fiamminga Het Beschrrijf, perché lo scrittore doveva trovarsi in Olanda per presentare il suo La carta e il territorio e non si è presentato: «Lo aspettavamo, non è arrivato», una tragedia. In effetti la prima cosa che si pensa se non ti presenti in un posto è che come minimo ti abbiano rapito gli alieni, mi ricorda mia mamma quando facevo tardi la sera e aveva già chiamato la polizia. La notizia, va da sé, si alimenta da sola, generando la notizia che non si hanno notizie. Si aggiunge subito un altro ufficio stampa, Monique Groenwoud, della casa editrice De Arbeiderspers: «Houellebecq doveva arrivare ieri, ma non si è presentato». Finalmente arriva un uomo saggio, lorganizzatore delle letture Piet Joosten: «Meglio non seminare il panico», seminando subito il panico. E aggiungendo: «Non siamo ancora sicuri che si tratti di una persona scomparsa», confermando lipotesi che Houellebecq sia scomparso. Ormai si chiama freneticamente chiunque, la Flammarion, il traduttore, lagente. La Flammarion non lha sentito, lagente neppure, il traduttore figuriamoci. Non ha risposto a una mail, a una telefonata, a un sms, e si scrive che non risponde alle mail e alle telefonate e agli sms da mesi, sperandoci un po.
Finché non è arrivata la vera cattiva notizia: «Michel Houellebecq è stato ritrovato». Maledizione, così presto? Ok, ma dove lo hanno ritrovato? A bordo di unastronave ormai mutato in alieno? In una gang bang su unisola? Fatto a pezzi nel frigorifero di Bret Easton Ellis? Macché, non si è mai mosso da casa, ha risposto al telefono forse sbadigliando, forse grattandosi, come descrive se stesso proprio ne La carta e il territorio: «La mia unica attività è grattarmi, grattarmi senza sosta, ecco cosè diventata la mia vita adesso: un interminabile grattamento».
Certo, più di lui sono tornati a grattarsi gli uffici stampa e i giornalisti, e nella delusione ci si lascia andare alla solita dietrologia maligna: «È tutta unoperazione pubblicitaria, Houellebecq vuole solo far parlare di sé». Insomma, uno non può starsene nemmeno tre ore per i cazzi suoi che è comunque colpa sua.
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