Erica Orsini
da Londra
Il virus del vaiolo è stato ufficialmente eradicato dal nostro pianeta. Soltanto gli esperti dei laboratori governativi russi e americani possono ancora disporne. E un sacco di altre persone che siano appena in grado di utilizzare internet. Perché questo, come molti altri virus letali, si vende online e per acquistarlo basta veramente poco. Il nome di una società fasulla, il numero di un cellulare, un indirizzo di posta elettronica e quello di un'abitazione nella zona nord di Londra dove l'ordine possa essere recapitato per posta. È così che un giornalista del quotidiano britannico Guardian è riuscito a procurarsi il virus debellato ormai una trentina d'anni fa.
Certo un minimo di sforzo occorre, quello che viene spedito a casa non è il prodotto al suo stato finale. Sul web si possono comperare delle brevi sequenze del Dna del virus che però possono venir facilmente collegate nel loro ordine corretto fino a ricostruire l'intera mappa genetica virale. «Esistono alcuni motivi assolutamente legittimi che giustificano la vendita di sequenze di genoma di agenti patogeni - spiegava ieri il quotidiano - ad esempio questi vengono utilizzati in prevalenza per studiare nuovi vaccini o cure in grado di combatterli». Il problema in sé, quindi, non è tanto l'esistenza di un commercio, ma la completa assenza di una legge che lo regolamenti rendendolo accessibile soltanto mediante un'autorizzazione governativa. L'attuale situazione consente invece a qualunque terrorista di procurarsi indisturbato e rapidamente armi di distruzione di massa in grado di uccidere milioni di persone.
«Uno studio scientifico ha dimostrato che poiché la maggior parte della popolazione planetaria non ha difese contro i virus estinti, un rilascio iniziale in grado di infettare appena una decina di persone potrebbe contagiarne più di 2 milioni nel giro di 180 giorni», ha sottolineato ancora il giornale. Il dna richiesto dal Guardian ha subito, su richiesta della finta compagnia, tre piccole modificazioni, in modo da renderlo innocuo prima che fosse spedito per posta. Tuttavia, la ditta che l'ha fornito ha ammesso di non conoscere il contenuto di quello che stava vendendo. E naturalmente a nessuno è passato per la mente di controllare la veridicità dei dati del richiedente. In base alle informazioni raccolte dal Guardian attualmente nessuna delle quattro compagnie che operano nel Regno Unito esamina gli ordini relativi alle sequenze del Dna, né lo fanno le altre 39 che hanno sede nel Nord America.
Avendo ordinato delle sequenze modificate del genoma, né il giornale britannico, né l'azienda fornitrice sono incorse in alcun reato, ma appare ormai altrettanto ovvio che, non esistendo alcuna supervisione su questo tipo di vendite né da parte governativa, né da parte delle compagnie stesse, riuscire ad impadronirsi illegalmente di virus mortali come quelli del vaiolo, la poliomielite o la spagnola è praticamente un gioco da ragazzi. Proprio per questo ieri il Guardian ha rivolto un appello alle autorità britanniche perché in materia venga approvata il prima possibile una legislazione più severa. Qualche politico si è già espresso a favore della richiesta. «Questa è la storia più preoccupante che abbia sentito negli ultimi tempi - ha dichiarato il parlamentare Phil Willis, capo della commissione per la scienza e la tecnologia - è chiaro che esiste un'enorme lacuna che va colmata con un nuovo regolamento o con una legge».
Alistair Hay, esperto in armi biologiche e chimiche all'università di Leeds e consulente per il governo e la polizia, si è detto molto turbato dal fatto che una ditta avesse spedito il Dna ad un indirizzo residenziale.
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