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Allarme per l’ecatombe motori: i team contro le nuove regole

nostro inviato a Sepang

Undici motori hanno fatto puff e decine e decine di addetti ai lavori sono andati in tilt. Motivi diversi ma collegati. Perché quando il motore fa puff, regolamento vuole che non appena sostituito – ovviamente si è costretti a farlo, pena il correre a piedi – scatti un meccanismo di penalizzazioni per cui si retrocede di dieci posizioni, ma se per analogo problema retrocede anche quell’altro, il rivale, quello di fianco in griglia, o subito dietro, o subito davanti, vien fuori spesso un casino. Così, ai motori fusi in pista seguono i cervelli fusi nel paddock. Ancora sabato sera non si sapeva se Schumi, quarto e penalizzato in griglia, alla fine al via sarebbe stato undicesimo, tredicesimo, quattordicesimo. Andati a nanna convinti che fosse tredicesimo, tutti si sono svegliati con il tedescone quattordicesimo.
Quanto agli undici motori ko in due gare, l’elenco parte dal Renault di Fisichella e il Bmw di Villeneuve in Bahrein, prosegue con i quattro Ferrari sostituiti (uno a Coulthard e uno a Massa dopo il Gp del Bahrein) e ancora uno a Schumi e Massa in questo week end.

Seguono il Toyota di Ralf Schumacher e l’Honda di Barrichello in qualifica, il Bmw di Heidfeld in gara infine i due Cosworth di Rosberg e Webber che parevano indistruttibili. Qualcosa andrà rivisto: nei motori, ma anche nel regolamento.

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