La Lombardia corre ai ripari per fronteggiare l'emergenza medici che comincia a farsi sentire nelle corsie degli ospedali lombardi. E arriva il primo finanziamento per attivare contratti aggiuntivi agli specializzandi nelle università lombarde. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità Luciano Bresciani, ha deciso di sostenere, con 2 milioni di euro, l'attivazione di 40 contratti in aggiunta a quelli stabiliti dal ministero dell'Istruzione, università e ricerca. E incassa anche il consenso della Cisl.
Con la stessa delibera sono stati anche stanziati altri 2,5 milioni di euro per la copertura dei 31 contratti aggiuntivi, già attivati nel 2010 sempre con risorse regionali. «Questi 40 posti in più finanziati con risorse proprie dalla Regione Lombardia - spiega l'assessore Bresciani in una nota - si aggiungono ai 755 posti stabiliti dal ministero, un numero che riteniamo insufficiente rispetto all'effettivo bisogno di medici sul territorio lombardo. Con questa decisione veniamo incontro a una precisa richiesta che i rettori delle Facoltà di medicina ci hanno presentato nell'ambito del Tavolo di lavoro che è stato attivato».
I 40 contratti aggiuntivi saranno attivati in queste specialità: anatomia patologica (1), anestesia e rianimazione (2), chirurgia generale (4), chirurgia pediatrica (1), ematologia (1), ginecologia e ostetricia (3), igiene e medicina preventiva (1), malattie dell'apparato cardiovascolare (2), medicina interna (4), nefrologia (1), neurologia (2), oftalmologia (1), ortopedia e traumatologia (1), otorinolaringoiatria (1), pediatria (5), psichiatria (3), statistica sanitaria e biometria (2), malattie infettive (1), neuropsichiatria infantile (1), gastroenterologia (1), urologia (1), medicina d'emergenza e urgenza (1).
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