Ora è il Tevere a tenere Roma e i dintorni con il fiato sospeso. Londata di piena è prevista per oggi e a rischio allagamento ci sono diverse zone della città, in particolare la zona di ponte Milvio. Il sindaco Gianni Alemanno è pronto a sgomberare le zone ove questo fosse necessario. Lorario critico dovrebbe essere tra mezzogiorno e le 14 di oggi, quando il Tevere potrebbe fuoriuscire dagli argini. Il capo della protezione civile Guido Bertolaso ha annunciato una serie di «misure precauzionali» per evitare rischi per la popolazione. Ieri pomeriggio il livello del tevere era a 11,50 metri, ma è cresciuto con il passare delle ore, annacquando lottimismo manifestato per buona parte della giornata dal prefetto Giuseppe Pecoraro. «Il Tevere sta crescendo e a Orte ha superato tutti i livelli registrati negli anni passati», ha detto Bertolaso, secondo il quale ieri sera cera «il 50 per cento di probabilità che possa verificarsi uno scenario che prevede una fuoriuscita dacqua e il rigurgito delle fogne in alcune zone della città». Una situazione che sarà limitata ad alcuni quartieri di Roma nord: Prima Porta, Ponte Milvio, Flaminio, Villaggio Olimpico. Per ridurre i rischi sono state predisposte limitazioni al traffico e sono state chiuse le scuole nei quartieri che possono essere interessati dalla piena del fiume. Informazioni in tempo reale sul giornale radio Rai e Isoradio sulle frequenze urbane (100.3 fm e 103.5 Fm).
Preoccupa particolarmente la situazione del Fatebenefratelli, visto che ci sono solo tre metri di sicurezza dalle acque del Tevere ai locali dellospedale romano. «Al momento - tranquillizza però Maurizio Caporilli, responsabile del servizio tecnico - non esiste alcun pericolo allagamento. E poi lospedale è attrezzato ad affrontare queste emergenze, grazie ad apposite scatole stagne, dove sono dislocati i servizi più importanti». Caporilli ricorda altre situazioni analoghe. Come la piena del 1991. «Anche allora - dice - Roma fu colpita da piogge incessanti, con innalzamento del livello del Tevere, ma il Fatebenefratelli ne uscì indenne». Lospedale è infatti ben attrezzato. «Abbiamo varato - racconta lesperto - un piano seminterrato completamento stagno, dove sono dislocati i servizi sanitari più importanti: laboratorio di analisi, risonanza magnetica, centro trasfusionale, sala operatoria». Solo in un caso la struttura entrerebbe in crisi, costringendo i responsabili alla chiusura dei servizi. «Lallagamento dallalto. Vale a dire - spiega Caporilli - lentrata dellacqua dal piano stradale, il cosiddetto piano di campagna. Ma è uneventualità remota».
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