Sempre più deboli nel calcio europeo, sempre più litigiosi nel Consiglio di Lega. Specie quando si parla di soldi. E anche senza la serie B - la separazione era inevitabile, visto che i cadetti erano diventati un fardello per i club della serie maggiore - in 20 è comunque difficile mettersi daccordo.
Dallo scorso autunno le società provano a farlo sui bacini di utenza, parametro per distribuire parte delle risorse provenienti dai diritti tv, ma da ieri la distanza è aumentata. Anzi, la frattura tra le 5 grandi (Milan, Inter, Napoli, Roma e Juventus) e le altre 15 medio piccole sta diventando insanabile. Sul tavolo del Consiglio di Lega cera la delibera presentata la settimana scorsa dalla maggioranza dei club sui criteri per individuare i bacini dutenza: affidare a tre agenzie demoscopiche il mandato per determinare le percentuali per poi aggiungere i dati Auditel. Immediata la reazione delle 5 big che hanno impugnato la delibera e depositato il reclamo alla Corte di Giustizia Federale in attesa di una sentenza.
Nel Consiglio la votazione per deliberare la decisione delle medio piccole è finita cinque a cinque con il presidente che si è astenuto: un punto a favore delle grandi, che di fatto ha bloccato lidea delle altre 15. E la battaglia andrà avanti a oltranza (prossimo appuntamento il 3 maggio) con la possibilità anche di una scissione della Lega di A. «Questo tentativo da parte di 15 società di interpretare a modo loro la legge renderà le squadre italiane ancora meno competitive in Europa di quanto siano oggi», è il parere dellamministratore delegato del Milan Adriano Galliani, mentre per Ernesto Paolillo, ad dellInter, ci si sta dirigendo «su una strada totalmente diversa e lontana da quella che dovrebbe essere, il calcio italiano si sta distruggendo per piccoli interessi di bottega».
E mentre il presidente (uscente) Beretta auspica un clima di collaborazione, scoppia lira del patron del Parma Ghirardi: «Stiamo degenerando, sono sei mesi che veniamo in Lega per ripartire queste risorse. Alla fine le grandi si facciano il loro campionato europeo e vorrà dire che le altre 15 faranno un campionato italiano dei poveracci...».
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