MilanelloLappuntamento è fissato: «La sera del 25 febbraio sapremo se potremo vincere lo scudetto». Pronunciato da Massimiliano Allegri ha il sapore agrodolce di un severo ammonimento spedito al suo Milan chiamato da stasera a vivere un mese decisivo colmo di 7 sfide, campionato, coppa Italia e Champions compresa. Basta prendere nota delle tappe forzate: 1 febbraio Lazio-Milan; 5 febbraio Milan-Napoli; 8 febbraio Milan-Juve semifinale di andata coppa Italia; 11 febbraio Udinese-Milan (ore 18); 15 febbraio Milan-Arsenal (Champions league, ottavi di finale, andata); 19 febbraio Cesena-Milan (ore 15); sabato 25 febbraio Milan-Juve (campionato, ore 20.45). Da far tremare i polsi a chiunque, anche al Milan naturalmente. Non ad Allegri che continua ad avvertire i suoi: «Il mercato non ha modificato gli equilibri, non possiamo perdere altro terreno prima dello scontro diretto». Questo vuol dire molto semplicemente che Allegri è consapevole dei rischi dietro langolo e sa che nel frattempo il calendario soffia sulle vele della Juventus, «la quale resta la favorita per la classifica, perché ha la migliore difesa e perché è lunica squadra imbattuta» la spiegazione semplice da opporre ai complimenti pelosi provenienti da Torino. Per non perdere di vista la Juve, bisogna cominciare a saltare lostacolo laziale facendo finta di niente per le assenze ripetute, in parte rimediate dallarrivo di un altro puntello, Sulley Muntari, 27 anni, centrocampista attualmente impegnato in coppa Africa. Lultimo arrivo, suggerito dallo stesso Allegri (che lo allenò ai tempi dellUdinese, in qualità di assistente di Galeone), è loccasione passata allex interista per riscattarsi da una carriera finita in un vicolo cieco. «Finora ha reso meno rispetto alle qualità tecniche, può giocare la Champions» il giudizio di Allegri, felice dellattuale utilizzo col Ghana, «ha bisogno di giocare e di guadagnare una buona condizione».
Lappuntamento scudetto è fissato per la notte del 25 febbraio ma nel frattempo scollinare la Lazio non è unimpresa di poco conto specie se si rammentano i tre precedenti, tre pareggi, tra lanno scorso e landata di questo torneo, a dimostrazione che non ci si può fidare del comodo 3 a 1 inflitto a Reja in coppa Italia. «Trovammo qualche vantaggio grazie alla loro difesa a 3» il riferimento del livornese alle prese anche con un piccolo caso domestico, determinato dal cambio di domenica notte tra Ibrahimovic e Inzaghi e dal labiale diretto al suo Gulliver. «È loccasione per chiarire: ho soltanto detto bravo testone a Zlatan, non cè alcun problema tra di noi» la ricostruzione. A dimostrazione che il giovane precettore di Milanello non fa sconti a nessuno. E persino uno come Ibra, al culmine di una stagione super, può prendersi un bel cicchetto nel caso di una giocata gratuita, considerata poco utile alla squadra.
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