Roma - Dallo spumante al Barbera, il passo è breve. Smaltita la sbornia della festa romana per lo scudetto, il Milan si rituffa nell’avventura di coppa Italia. E allo stadio di Palermo cerca l’impresa: cancellare lo scellerato 2-2 dell’andata e magari regalarsi un altro derby con l’Inter il 29 maggio. Perché, e la società è stata chiara, la doppietta campionato-coppa Italia (mai riuscita a nessun tecnico rossonero) è una priorità.
«La partita è difficile ma in allenamento ho visto gli occhi della tigre, nelle sfide che contano raramente i miei sbagliano», il messaggio di Allegri. Che intanto deve fare i conti con l’infermeria: Ibra ha una caviglia in disordine e ha fatto solo lavoro in palestra, Nesta, Zambrotta e Boateng sono acciaccati (quest’ultimo ha svolto lavoro differenziato). Possibile un piccolo turnover a centrocampo e in attacco, il tecnico deciderà in extremis.
«Possiamo scrivere la storia del Palermo», dice il tecnico rosanero Delio Rossi, già in finale con la Lazio tre anni fa. E sul campo dei siciliani, negli ultimi anni, il «Diavolo» ha sempre faticato: «Speriamo di sfatare questa tendenza - dice Allegri -. Zamparini vede il Palermo favorito? Per loro è una grande occasione, ma noi siamo il Milan, non possiamo andare lì e giocare una brutta partita».
Il mercato incombe («spero di parlare di rinnovi e di nuovi acquisti il 1° giugno, vorrà dire che saremo arrivati alla finale», così il tecnico del Milan) e dopo aver ufficializzato - come aveva fatto Galliani - gli acquisti di Mexes e Taiwo («per la difesa siamo a posto»), alla domanda su chi preferirebbe tra Kakà e Ganso, Allegri risponde: «Non ho preferenze.
Al primo basta il curriculum, il secondo è giovane e deve dimostrare quanto vale in Europa». Intanto Ganso si è procurato un nuovo infortunio muscolare nella finale del campionato paulista: possibile stop di 3 mesi e trattativa forse rallentata. A favore di Kakà?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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