Gli alloggi dei senatori? In campagna o al mare, meglio se all’estero

Il sottosegretario Naccarato ha due immobili a Roma, uno in Calabria e uno a Beausoleil, Costa Azzurra. Il ministro Padoa-Schioppa possiede tre terreni in Umbria e un appartamento in Francia

Massimo Malpica

da Roma

Anche i senatori, come i deputati, hanno un debole per il mattone. Confermando l’assioma che al Palazzo piacciono i palazzi. Una passione trasversale che si declina tra acquisti, usufrutti e comproprietà, come si legge dalle dichiarazioni dei patrimoni conservate nell’ufficio prerogative e immunità di palazzo Madama, che riguardano sia i senatori sia i componenti non eletti del governo.
Il fondatore del Manifesto Famiano Crucianelli (Pd), per esempio, può vantare la proprietà condivisa di tre fabbricati nella capitale (uno dei quali è la casa in cui abita) e ben quattro a Gallese, in provincia di Viterbo, oltre a due terreni, a Gallese e Casalenda (Cb).
La campagna, quella umbra, piace anche a Tommaso Padoa-Schioppa, che è proprietario di tre appezzamenti a Città della Pieve, Parrano e Orvieto. Nel segno dell’esterofilia, invece, l’unica casa dichiarata all’anagrafe patrimoniale di Palazzo Madama dal ministro dell’Economia: un fabbricato in Francia. Acquisti oltralpe anche per il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Paolo Naccarato: oltre a una casa di proprietà a Roma (con cantina e box auto) e una in comproprietà a Fiumefreddo Bruzio, in Calabria, l’anno scorso ha acquistato un appartamento a Beausoleil, sul confine tra Montecarlo e la Francia.
Per restare fuori confine, la nota passione per la Thailandia di Goffredo Bettini rimane invece una questione privata: la residenza d’Oriente dell’inventore del «modello Roma», infatti, è intestata a sei famiglie locali, come rivelò lo stesso Bettini replicando pubblicamente alle accuse di Clemente Mastella. In patria, il braccio destro di Veltroni ha solo due «fabbricati A/2» a Roma, uno di proprietà, l’altro in usufrutto.
Notevole il «portafoglio immobiliare» di Francesco Ferrante. Esponente del Pd in quota Margherita ed ex direttore generale di Legambiente, Ferrante ha due case di proprietà (a Roma, dove vive, e a Palermo, dove è nato), quindici fabbricati in comproprietà (uno a Roma, uno a Milano, tredici a Palermo), una multiproprietà a Castiglione della Pescaia e trenta terreni in comproprietà a Palermo. Nel Pdl forse il record spetta a Niccolò Ghedini: usufruttuario di tre fabbricati, due a Padova e uno a Este, l’avvocato del Cavaliere è proprietario di 39 immobili, anche se solo due sono suoi al cento per cento. Nel tempo libero, ha anche un caicco ormeggiato nel mare turco. Domenico Nania (An) ha cinque fabbricati e sei terreni in Sicilia, tra Barcellona Pozzo di Gotto e Lipari.
Tornando nel centrosinistra, non manca un tetto sulla testa alla capogruppo del Pd in Senato Anna Finocchiaro, che anzi ne ha otto. A Catania può contare su cinque fabbricati. Uno in usufrutto col marito, uno in nuda proprietà e altri tre in comproprietà. All’elenco vanno aggiunte due nude comproprietà a Trieste e Milano e una comproprietà a Trecastagni, in provincia di Catania.
Mantiene i legami con la terra d’origine (e con le spiagge) anche il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi: oltre a due immobili di proprietà a Milano, l’ex portavoce dei Verdi ha una casa di proprietà (e una in comproprietà) anche ad Alghero. Si difende bene pure Marco Pecoraro Scanio, ex calciatore professionista e fratello del ministro dell’Ambiente, con un discreto patrimonio immobiliare: dieci fabbricati, cinque di proprietà, una nuda proprietà e quattro nude comproprietà nel Salernitano, tutte con usufrutto vitalizio a favore della madre. E i fabbricati diventano undici con la casa di proprietà della moglie, a San Mauro Cilento.
Cinque gli immobili intestati a Tiziano Treu. L’ex ministro del Lavoro ne ha tre di proprietà: a Roma, a Milano e sulla splendida costa sarda a Sud di Olbia, a Budoni, oltre a due in comproprietà a Vicenza.
E se la senatrice del Pdci Manuela Palermi ha una casa e due negozi nella capitale, i patrimoni dei senatori eletti all’estero profumano d’esotico. Renato Turano del Pd, per esempio. Due case negli Usa per un valore di mercato di 6,5 milioni di dollari e altri quattro immobili a stelle e strisce in comproprietà. Ma ha investito nel mattone anche in Italia, nel suo paese d’origine, Castrolibero, dove è proprietario di sei fabbricati. Tredici gli immobili del leghista Pietro Lunardi: cinque a Parma, otto a Montechiarugolo, oltre a due terreni.
Gianfranco Rotondi, della Democrazia Cristiana delle Autonomie, dichiara quattro immobili (tre di proprietà esclusiva) tra Abruzzo e Campania. E tra i beni mobili, si fa per dire, aggiunge anche la sua vecchia Autobianchi A112 del 1978.


Tornando a Forza Italia, il senatore Vincenzo Barba dichiara tredici immobili di proprietà a Gallipoli (6 case civile abitazione, un ufficio, sei «locali») e due terreni (uno agricolo, l'altro edificabile). Ha anche un peschereccio. E una squadra di calcio, quella del Gallipoli.

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