Melbourne - Hamilton a parte, l’altro vincitore del vernissage d’Australia è Fernando Alonso. Con la macchina che lo scorso anno portava lentamente a zonzo Fisichella e Kovalainen, il ragazzo asturiano ha portato grande gioia in casa Briatore.
«Lui è il nostro motivatore, lui spinge tutta la squadra». Patron Flavio era talmente felice che i complimenti fioccavano, pareva quasi parlasse solo di sé. E ancora: «Perché Fernando è in forma come nel 2005, è aggressivo e non molla mai, e poi, e poi che soddisfazione mi ha dato quando ho visto Ron Dennis alzare il braccio dopo che Kovalainen lo aveva passato e quel braccio gli è rimasto su, a mezz’aria, come in un replay, quando Fernando l’ha subito ripassato».
FIGLIOL PRODIGO
Gioie e simpatie e rivalità a parte, la Renault non è tornata ma si è fatta vedere. Il quarto posto del campione figliol prodigo la dice lunga (nonostante l’aiuto ricevuto dai molti ritiri) sul suo stato di forma. «La mia grande soddisfazione – dice - non è stata tanto passare una McLaren (la sua, quella consegnata a fine anno, chiavi in mano, a Kovalainen), quanto battere una macchina enormemente superiore alla nostra. In effetti – e Alonso smette di sorridere – abbiamo tanto lavoro da fare, siamo ancora indietro, senza i guai avuti dai top driver della Ferrari mi sarei sognato questo posto... Devo ammettere che senza il traction control si sono visti tantissimi errori».
Quindi la frase che lui non svela platealmente, ma che solo sussurra, un po’ qui e un po’ là: «Quando all’ultimo giro ho risorpassato in pieno rettilineo Kovalainen, ho guardato il maxi schermo sulle tribune... lo faccio sempre... Che meraviglia vedere la faccia di Ron Dennis in quel momento».
BRIATORE GONGOLA
Dunque, Alonso come il suo capo, un po’ a gioire delle proprie imprese e un po’ ad osservare la mimica del grande rivale. Il manager italiano aggiungerà: «Pensare che per ben due volte l’entrata della safety car ci ha penalizzato... Senza, forse, saremmo a podio... - ci pensa –. Però questo quarto posto vale il podio e presto avremo delle novità».
«Sì – gli fa eco il figliol prodigo – ma speriamo che siano grandi novità, visto che a Barcellona, quarto gran premio della stagione, dove è previsto l’aggiornamento tecnico, tutti i team porteranno cose nuove...
L’anno scorso, quando ero in McLaren, a Barcellona arrivammo con un’auto più veloce di un secondo rispetto al Bahrein».Già, ma nel frattempo – battuta maligna – il signor Nigel Stepney aveva incontrato l’altro signore, Mike Coughlan, con un plico di fogli fotocopiati. Giusto per non dimenticare.
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