Politica

Alta corte, bocciato il giudice dell’opposizione

Alla Corte costituzionale eletto solo uno dei due candidati. Si tratta di Mazzella, appoggiato dalla Cdl. Silvestri non passa per otto voti. Oggi il nuovo scrutinio

Marianna Bartoccelli

da Roma

Sembrava un accordo chiuso e tutti si dicevano certi che finalmente ieri pomeriggio le camere a sezioni unite avrebbero votato le due candidature alla Corte costituzionale. Invece sorpresa. Alla conta dei voti il candidato della sinistra Gaetano Silvestri ha ricevuto otto voti in meno del necessario. 553 su 561. Il quoziente dei due terzi richiesto è stato infatti raggiunto soltanto dal candidato del centrodestra, Luigi Mazzella, che ha ottenuto 576 voti, 15 in più dei 561 necessari. Probabilmente a non votare Silvestri sono stati alcuni deputati siciliani del centrodestra che hanno considerato quella di Silvestri una candidatura fotocopia di Luciano Violante. Il rettore messinese viene infatti considerato un diessino vicino al capogruppo dei deputati. E molti inoltre ricordano il suo ruolo di duro giustizialista al Csm, dove è stato negli anni caldi dal ’90 al ’94.
«Nulla di grave. Non mi pare davvero ci possa essere alcun problema di natura politica, può capitare - è stato il commento del presidente dei senatori diesse, Gavino Angius -. Domani rivoteremo compatti per il professor Silvestri, nell’ambito di quella positiva intesa tra Unione e Cdl, che ha permesso oggi l’elezione di Mazzella». Lo stesso presidente Casini si dichiara fiducioso che oggi, undicesima seduta, il quorum verrà raggiunto anche per Silvestri. «Sono lieto che si sia finalmente potuto votare almeno per uno dei due giudici mancanti. Sono rammaricato che non si sia potuto raggiungere il quorum per l’altro. Lo ritengo un fatto di poco significato politico perché i voti di scarto sono stati pochissimi. Pertanto spero che domani mattina si possa ridare alla Corte Costituzionale il suo plenum». Una speranza non condivisa da molti. La seduta congiunta è stata infatti riconvocata per stamani alle 9, orario per la verità poco frequentato dai deputati. E Roberto Giachetti della Margherita in sciopero della fame da 20 giorni ha deciso che continuerà sino a quando la votazione non sarà effettuata. Nessuno ieri ha inteso sollevare polemiche per la mancata elezioni di Silvestri. Lo stesso Luciano Violante minimizza: «Un incidente a cui rimediare rapidamente. Non crediamo che al mancato raggiungimento del quorum per soli 8 voti alla candidatura di Silvestri si debba attribuire un qualche significato politico. Riteniamo, invece, sia uno di quegli incidenti, che talvolta accadono nella vita parlamentare, da non drammatizzare. E al quale - conclude - la convocazione delle Camere per domani mattina (oggi per chi legge ndr.) consente di rimediare rapidamente e positivamente».
Non tutti sono propensi a credere che si sia trattato di voti della destra ostili al candidato diesse. Secondo il presidente Gaetano Pecorella infatti: «L’accantonamento di un nome prestigioso come quello di Violante può avere giocato all’interno della sinistra».
La votazione dei due giudici alla Corte Costituzionale ha riservato non poche poche sorprese. Alcuni parlamentari infatti hanno indicato altri candidati rispetto ai due sui quali ieri i poli avevano raggiunto l'accordo. Oltre ai dieci voti finiti al capogruppo dei Ds Luciano Violante, quasi altrettanti sono andati al presidente della commissione Affari Costituzionale della Camera Donato Bruno. Non a caso le due candidature politiche sulle quali per mesi si sono confrontate inutilmente Cdl e Unione.

I voti dispersi sono stati almeno 80 e 40 le schede bianche.

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