AltaRoma Stelle e pianeti in passerella per Gattinoni

POLEMICHE Come Sarli, la storica «maison» annuncia che nel 2010 diserterà l’evento: sfilerà in atelier

AltaRoma Stelle e pianeti in passerella per Gattinoni

Nell’’88 Giancarlo Giammetti, socio storico di Valentino, disse che le clienti di alta moda nel mondo erano forse 300. «Quante saranno oggi, che i gusti per il vestire sono cambiati e pesa la crisi economica?», si chiede il manager di Gattinoni, Stefano Dominella. Poche, molto poche, pare di capire. E alla seconda giornata di AltaRoma ecco il passo indietro della maison storica, che annuncia di voler sfilare nel 2010 in atelier. Proprio come ha fatto domenica Fausto Sarli. In ambedue i casi, anche se non lo dicono esplicitamente, dietro c’è soprattutto l’insoddisfazione per l’organizzazione della kermesse, con il suo calendario all’osso e la carenza di nuove idee. «É tutto da ripensare, da rieditare», accusa Dominella. Le polemiche quest’anno sono più pesanti del solito. E Alessandro Vannini, presidente della commissione Turismo e moda del Comune,parla di «prospettive inquietanti».
Dopo l’apertura al Santo Spirito in Sassia della magnifica collezione di Sarli, che ha meritato una standing ovation con i suoi abiti ispirati a René Gruau, ieri sera è stato di scena Gattinoni, che ha chiuso la giornata dedicata all’Ethical fashion e alle collezioni bio-compatibili di Banuq e Kofi Ansah, e alla sfilata del pugliese Gianni Calignano ispirata al Ritratto di Dorian Gray. Quelli di Gattinoni sono 34 abiti liquidi e luminescenti che parlano di stelle e pianeti. Lo stilista Guillermo Mariotto sperimenta nuovi materiali per maniche elicoidali di tela di crine, corpetti di cubetti di gommapiuma bronzo, vestiti dipinti di lamè celeste o rosato disseminati di cristalli, gonne di garza metallica, mise nere con fasce di plissè argento che disegnano volute. Le modelle hanno al polso un nastrino verde, per ricordare Neda, la studentessa-simbolo uccisa negli scontri con la polizia iraniana. L’abito dedicato al sisma d’Abruzzo, che sarà venduto per aiutare la ricostruzione, ha un’aquila in volo dipinta sulla gonna ed è incompiuto, con un metro da sarta come cinta e i punti lenti, le imbastiture a vista.

«Nel ’68, a Caracas - spiega il venezuelano Mariotto- il terremoto l’ho vissuto anche io». Originali le 4 spose, con ampie gonne di rouches in nylon e crine e cappe di silicone con filitura di paillettes. Tutto illuminato dai cerchi e dalle sfere dei gioielli creati da Gianni De Benedittis, per FuturoRemoto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica