Sono gli ultimi dittatori. Quelli che guidano i propri Paesi con pericolosa mescolanza di armi, restrizioni dei diritti umani e folli ideologie anti-occidentali. Non solo Ahmadinejad, con il suo Iran negazionista e in corsa verso la bomba atomica; o il sanguinario Kim Jong-il, a capo di quello che a ragione è stato definito un lager a cielo aperto: la Corea del Nord. Omar al-Bashir, il presidente sudanese, nei confronti del quale il tribunale internazionale ha emesso un mandato d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità in relazione al genocidio in atto nel Darfur. Alla guida della giunta militare che governa il Myanmar dal 1992 cè, invece, il generale Than Shwe, che nel 2007 ha ordinato la repressione violenta della protesta dei monaci buddisti e da oltre 12 anni tiene agli arresti domiciliari la leader democratica, Aung San Suu Kyi. Principale sponsor del regime birmano è la Cina di Hu Jintao, dove continua la costante violazione dei diritti umani di minoranze etniche e religiose. Una longeva dittatura è quella di Robert Mugabe, che soffoca con la violenza lopposizione e ha sprofondato in una spaventosa crisi economica lo Zimbabwe. Con Bashar al-Assad, la Siria non ha attuato le riforme promesse e continua a ospitare i movimenti più accesamente anti-israeliani come Hamas; dagli Stati Uniti è stata inclusa tra gli Stati canaglia che favoriscono il terrorismo islamico. Scivolano ormai verso vere e proprie dittature, invece, la Bolivia e il Venezuela.
Dopo luscita di scena di Fidel Castro è Hugo Chavez a essere il punto di riferimento per una dura contrapposizione allOccidente nellarea sudamericana; nei 10 anni del suo governo sono aumentati i prigionieri politici e il controllo sui media. Come Chavez, anche il presidente boliviano Evo Morales modifica la Costituzione per rafforzare il suo potere e usa metodi violenti contro la stampa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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