
Fuochi d'artificio nella notte di San Lorenzo in Italia, mentre a Cincinnati era pomeriggio e il termometro flirtava con i 40°C. Jannik Sinner ha messo in scena uno spettacolo da stelle cadenti sul Centrale del Masters1000 in Ohio. Struttura che si è rifatta il look per l'occasione e visibilità decisamente migliorata per chi è davanti uno schermo televisivo e, a differenza dell'anno scorso, si può distinguere chiaramente la pallina dal resto dello spazio. Il numero uno del mondo era chiamato all'esordio contro il colombiano Daniel Elahi Galan, giocatore proveniente dalle qualificazioni. Un match senza storia sul punteggio di 6-1 6-1 in 59' di gioco. Una lezione di tennis, per dirla senza mezze misure, quella di Sinner al sudamericano, non in grado di tenere testa alla velocità impressa dell'azzurro. Diverse categorie di differenza tra il pusterese e il n.144 Atp che, a fine match, non ha potuto fare altro nel momento della stretta di mano che dire: «Too good»'. Troppo bravo Jannik in questo ritorno dal trionfo di Wimbledon contro Carlos Alcaraz. Una sfida contro lo spagnolo che in questa sede vorrà farsi trovare pronto e contendere la corona al classe 2001 del Bel Paese, vista la scadenza in classifica dell'azzurro (1000 punti) per via della vittoria del 1000 nel 2024. Statistiche impressionati fatte di 17 vincenti e 6 errori gratuiti. In altre parole, buona la prima.
Lo stesso non si può dire per Lorenzo Musetti. Si sperava in una reazione sul cemento dell'Ohio, ma i propositi della vigilia del toscano non si sono concretizzati sul campo 10, al cospetto di un avversario tutt'altro che irresistibile come Benjamin Bonzi. Al di là della classifica mondiale del francese (n.
63), l'aspetto preoccupante è che il transalpino sia riuscito a prevalere sullo score di 5-7 6-4 7-6 (4) in quasi tre ore di gioco senza dover fare chissà cosa. C'è da fare mente locale in vista degli US Open (24 agosto-7 settembre) e l'avvicinamento all'ultimo Major è tutt'altro che positivo per l'ambizioso carrarin