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ItalRugby, non ci siamo. A Twickenham l’Inghilterra domina 31-14

Netto passo indietro degli Azzurri nel Sei Nazioni. Dopo aver convinto nella sconfitta di misura rimediata contro la Francia all'Olimpico, nel tempio del rugby anglosassone i padroni di casa annichiliscono i ragazzi di Crowley. Contro l'Irlanda servirà ben altro per evitare la figuraccia

ItalRugby, non ci siamo. A Twickenham l’Inghilterra domina 31-14

Per la rinascita del rugby italiano toccherà aspettare ancora. Dopo l’orgogliosa prestazione all’Olimpico contro la Francia campione del Sei Nazioni, grosso passo indietro degli Azzurri nel tempio del rugby inglese. L’Italia esce da Twickenham con le ossa rotte, rimediando un’altra scoppola pesante a West London, un netto 31-14 che sembra riportare i ragazzi di Kieran Crowley alla "normalità" degli ultimi anni. Dopo un primo tempo inguardabile la reazione c'è stata ma contro un’Inghilterra col dente avvelenato dopo la sconfitta nella Calcutta Cup sarebbe servito ben altro. Il 25 febbraio all’Olimpico contro l’Irlanda capolista servirà un netto cambio di marcia per evitare l’ennesima imbarcata.

Italia non pervenuta

Al calcio d’inizio si capisce subito come i Bianchi di Steve Borthwick siano scesi in campo determinati ad aggredire gli Azzurri ed imporre la legge del più forte. La retroguardia rinnovata dal nuovo tecnico inglese sembra decisamente meglio di quella vista con la Scozia e gli Azzurri soffrono subito la pressione. Già al 6' i padroni di casa vanno vicinissimi alla meta con Malins sull’angolo: ci vuole un intervento clamoroso di Edoardo Padovani per negare il vantaggio all’Inghilterra. La trincea azzurra però capitola al 13’, quando dopo una punizione nei 22 azzurri la maul manda in completa confusione la retroguardia italiana, liberando spazio per il tuffo di Willis. Farrell, preciso come al solito, converte.

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La meta sembra scuotere gli azzurri, che mettono alle corde i Bianchi, aumentando parecchio la pressione. Alla fine, però, Cannone esagera e si becca un’espulsione. Il XV di Borthwick non si fa ripetere due volte l’invito: al 28’ Genge indovina un passaggio splendido, convertito in meta da Chessum. Il finale del primo tempo sembra vedere un’Italia più volitiva ma gli errori contro una squadra esperta come l’Inghilterra si pagano. A quattro minuti dall’intervallo Van Poortvliet si sgancia e corre verso la meta solo per esser fermato dall’arbitro. Alla fine, però, ci pensa ancora la maul inglese a riportare avanti i padroni di casa, trovando il buco giusto per George. Farrell non riesce a mettere la conversione ma la partita è chiaramente nelle mani dei Bianchi, lontani parenti di quelli visti con la Scozia.

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Sprazzi di buon gioco ma non basta

Al rientro in campo l’Italia sembra finalmente determinata a mostrare che i progressi visti all’Olimpico non erano solo un caso. Quattro minuti e l’attacco azzurro riesce ad esprimersi al meglio. Gran mossa di Marco Riccioni che approfitta di un fallo inglese per assaltare la linea e segnare la prima meta azzurra, convertita dal preciso Tommaso Allan. Sulle ali dell’entusiasmo l’Italia sembra in grado di mettere una rimonta epica ma i padroni di casa rispondono ancora grazie alla maul, guadagnando la meta che vale il bonus per i Bianchi. Ferrari entra dal lato, causando il collasso della mischia: espulsione per lui, meta tecnica per l’Inghilterra. A questo punto il tempo per una rimonta è davvero poco e il nervosismo inizia a farsi sentire. Parecchi errori ed imprecisioni da entrambe le parti, delle quali è pronto ad approfittare al 63’ Alessandro Fusco. Gran gioco di gambe, tre difensori inglesi lasciati sul posto e tuffo scenografico meritato per l’ennesima buona prova del mediano di mischia delle Zebre.

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L’orgoglio degli Azzurri si vede, come la voglia di rimediare nel finale ai troppi errori messi fino a quel momento ma non è decisamente serata. Al 71’, sull’ennesima svista della difesa azzurra, il sostituto Mitchell s’inventa un bel passaggio per Arundell che ringrazia tuffandosi per portare i Bianchi sul 31-14. I ragazzi di Crowley vorrebbero chiudere a testa alta la trasferta oltremanica ma la benzina nel serbatoio è davvero poca. Finisce così con la prima vittoria del nuovo tecnico dell’Inghilterra, che sembra aver sistemato parecchie cose dal tonfo imprevisto contro la Scozia. Per gli Azzurri ci sarà il tempo di tirare il fiato e provare qualche rimedio prima di ospitare i Verdi d’Irlanda nel fortino dell’Olimpico.

Qualche sprazzo di buon gioco si è visto ma decisamente non ci siamo ancora.

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