Tucci confessa: "Non mi ha abbracciato e l'ho uccisa"

L'interrogatorio di Alessio Tucci, il 19enne che ucciso l'ex fidanzata Martina Carbonaro: "In quel momento non ero io, è stato un raptus di gelosia"

Tucci confessa: "Non mi ha abbracciato e l'ho uccisa"
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"Ha rifiutato il mio abbraccio e l'ho colpita". È quanto avrebbe dichiarato Alessio Tucci davanti al gip del Tribunale di Napoli Nord nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo per l'omicidio dell'ex fidanzata Martina Carbonaro, avvenuto ad Afragola. Il 19enne, che si trova recluso nel carcere di Poggioreale da martedì, è accusato di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere. Il giudice si è riservato la decisione sulla convalida o meno del fermo e sulla emisura cautelare da applicare.

La versione dell'indagato

L'udienza è durata poco meno di un'ora. Tucci avrebbe risposto a tutte le domande, fornendo ulteriori dettagli su quanto accaduto la sera di lunedì 26 maggio, il giorno del delitto. Come testimonia il filmato estrapolato dalle telecamere di sorveglianza cittadina, i due ex fidanzati sono entrati insieme nel casolare abbandonato, che frequentavano spesso durante la loro relazione. Dopodiché il 19enne avrebbe tentato un approccio con Martina che, però, l'avrebbe respinto. "Lui ha cercato di abbracciarla, lei ha rifiutato quell'abbraccio e a seguito di questo comportamento, mentre era di spalle, l'ha colpita", ha spiegato ai cronisti il legale del ragazzo, l'avvocato Mario Mangazzo, al termine dell'interrogatorio.

"Non ero io, è stato un raptus di gelosia"

Davanti al gip, Tucci ha ribadito di aver colpito Martina in preda a un "raptus di gelosia e rabbia": "In quel momento non ero in me", sarebbero state le sue parole. Nella parte finale dell'interrogatorio, il 19enne "ha manifestato tutto il suo dolore e la sua angoscia", ha riferito ai giornalisti l'avvocato Mangazzo. Infine "ha rappresentato le sue scuse, per quello che possono valere, ai familiari di Martina ma anche ai suoi genitori".

"Ha nascosto la maglietta"

Secondo quanto apprende il Corriere della Sera da fonti investigative, Tucci avrebbe tentato di depistare le indagini. Subito dopo l'omicidio, che si sarebbe consumato la sera di lunedì 26 maggio, il 19enne è tornato a casa, ha fatto una doccia e poi è uscito con gli amici. Prima di unirsi ai familiari di Martina per le ricerche, si sarebbe disfatto della t-shirt bianca, verosimilmente sporca di sangue della vittima, gettandola in un cestino della spazzatura. "Ha nascosto la maglietta ai genitori e ha chiesto alla madre di lavargli il pantalone, poi è nuovamente uscito. - ha spiegato il legale - Non ha detto nulla a nessuno, oggi ha raccontato che aveva paura, terrore di dire questa cosa perché naturalmente temeva la reazione della sua famiglia e della famiglia di Martina".

Le chat cancellate

Nelle ore successive al delitto, Tucci ha cancellato dal telefono le chat con l'ex fidanzata. "Era una sua abitudine farlo, altrimenti la memoria del cellulare diventa troppo piena", ha puntualizzato al riguardo Mangazzo. A domanda se sarà richiesta una perizia psichiatrica, il legale ha preferito non sbilanciarsi: "Questa è una valutazione rispetto alla quale stiamo facendo una riflessione ulteriore, allo stato non posso rispondere".

Il cadavere tra i rifiuti: "Forse era ancora viva"

Martina è stata uccisa a colpi di pietra sulla testa e poi seppellita sotto un cumulo di detriti all'interno di un edificio diroccato vicino all'ex stadio "Moccia" di Afragola. Da una prima ricognizione medico legale sembra che le ferite siano state tali da provocare una copiosa emorragia, costringendo la vittima a una lenta e straziante agonia. Circostanza che, se fosse confermata, aprirebbe uno scenario ancor più agghiacciante: forse la 14enne era ancora viva, seppur agonizzante, quando Tucci l'ha abbandonata tra i rifiuti. Ad ogni modo, bisognerà attendere l'esito dell'autopsia per accertare le cause del decesso.

Semenzato incontra i genitori di Martina

L'omicidio di Martina Carbonaro ha scosso l'opinione pubblica. Molti esponenti della politica, dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni alla segretaria del Pd Elly Schlein, hanno espresso vicinanza e ai familiari della vittima. Oggi alle 15.30, nella sede del Comune di Afragola, la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Martina Semenzato, incontrerà i genitori della 14enne. "È un dovere morale essere vicina a questa famiglia. - ha dichiarato Semenzato - Tutti i femminicidi sono uguali per dolore e drammaticità, ma alcuni colpiscono per la giovane età della vittima e dell'assassino e per l'efferatezza del gesto. Abbiamo bisogno di una torsione culturale forte e quantomai di quel patto di corresponsabilità che nasce in famiglia, viene raccolto dalla scuola e dalla società civile e messo a terra naturalmente dalla politica".

E infine: "La Commissione che presiedo lavora già in maniera trasversale sui temi del femminicidio e della violenza di genere e di questo - ha concluso Semenzato - ringrazio i commissari e le commissarie di maggioranza e opposizione".

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