Certe notti restano scolpite nella memoria. Per Lorenzo Mattia Berlusconi, 15 anni appena, quella di ieri al PalaPagnini di Savona non sarà mai una sera qualunque. È stato il suo battesimo sportivo nel pugilato federale, il primo passo ufficiale su quel ring che profuma di sacrificio, sudore e sogni. E Savona, da oggi, avrà per sempre un posto speciale nel suo cuore. Sotto le luci del palazzetto, Lorenzo ha debuttato nella categoria Under 17, peso 55 chili, battendo un coetaneo piemontese in una riunione federale da quindici incontri organizzata dallo Sport Savona Team Dibari, sotto l’egida della Federazione Italiana Pugilato. A bordo ring, ad applaudirlo, c’era papà Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset e appassionato sincero della nobile arte, che non ha voluto mancare all’appuntamento più importante del figlio. La scelta di farlo esordire a contatto pieno è arrivata dopo un percorso fatto di crescita, disciplina e risultati. Il team dell’ASD Clan Area di Rapallo e il suo allenatore Amedeo Marai hanno visto in lui qualcosa di speciale.
Un talento già emerso nelle tappe del Kombat Tour, con vittorie nel contatto leggero, una cintura conquistata e il titolo regionale Under 15 nei 50 kg.
C’è qualcosa di simbolico nella storia di Lorenzo. Nipote di Silvio Berlusconi, molti lo immaginavano con un pallone tra i piedi. Invece ha scelto uno degli sport più duri e veri, allenandosi in una palestra di periferia dal nome ruvido, “Area Bastarda”, insieme a ragazzi che nella boxe cercano riscatto e speranza. Perché il pugilato insegna umiltà, rispetto e sacrificio. E quando un giovane privilegiato sceglie questa strada, tanto di cappello.
Negli occhi orgogliosi di papà Pier Silvio già si intravede un sogno più grande: «Vedere Lorenzo sul ring alle Olimpiadi di Los Angeles», ha raccontato sorridendo. Un sogno che nasce da un talento autentico, da un ragazzo che ha già dato il primo pugno al suo destino.