Paradosso Ceccon: tre medaglie e una crisi. Capolavoro Curtis: fa la storia dei 100 stile

Thomas, altra delusione: eliminato in batteria nei 200 dorso

Paradosso Ceccon: tre medaglie e una crisi. Capolavoro Curtis: fa la storia dei 100 stile
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Dall'estasi di un trionfo in corsia alla grande delusione. Dopo la serata da emozioni forti per l'oro mondiale di Simone Cerasuolo nei 50 rana («mi hanno scritto Allegri e Chiellini per farmi i complimenti», ha rivelato il fresco iridato), l'Italnuoto si è risvegliata a Singapore con la bruciante eliminazione del suo fuoriclasse Thomas Ceccon nelle batterie dei 200 dorso. Il vicentino ha chiuso diciassettesimo e primo degli esclusi nella distanza in cui detiene il record italiano con 1'55.71. Il 24enne olimpionico dei 100 dorso ha nuotato in 1'57.15, pagando l'ultimo cinquanta molto lento e restando fuori dalla semifinale a estrometterlo per quattro centesimi il sudafricano Pieter Coetze, colui che per cinque gli ha negato l'oro nei 100. «Ho sempre l'idea di scendere in acqua e non fare fatica, ma nei 200 è impossibile», l'ammissione di Thomas dopo il verdetto. Un'eliminazione che si va a sommare a quella di Parigi, dove per 7 centesimi rimase fuori dalla finale.

Inserito nella prima delle tre batterie più importanti, anche stavolta l'azzurro ha sottovalutato la concorrenza degli avversari sbagliando completamente la gestione della propria gara. Tanto è vero che in telecronaca Luca Sacchi lo ha redarguito: «Si specchia troppo in se stesso. Un atleta di questa caratura sa perfettamente cosa sta facendo. È sempre cosciente della sua velocità, perché ha un talento e una sensibilità chiara. Però non puoi scendere fino alla sesta posizione, in nessuna batteria. Questo è un atto di leggerezza», ha commentato l'ex campione. Ora, bisogna dire che Ceccon per qualificarsi alla finale dei 200 dorso avrebbe poi dovuto ritoccare il suo record italiano. Ma è palese che c'è una questione di gare da risolvere: sono troppe quelle che insegue e il dispendio energetico è enorme, anche per un fenomeno come lui che ha come mito Phelps. In tutto questo, dopo aver già affrontato la 4x100 stile (argento), i 50 farfalla (bronzo), i 100 (argento) e 200 dorso, è iscritto anche nei 100 farfalla, gara a cui probabilmente rinuncerà così come ha già fatto con i 50 dorso per risparmiare energie in vista della staffetta mista dell'ultimo giorno.

Senza Ceccon, ieri pomeriggio è stata Sara Curtis a prendersi la scena a Singapore. La stellina dell'Italnuoto è entrata in finale nei 100 stile libero con il settimo crono in 53'39 e oggi avrà la corsia numero 1. «Non mi porta tanto bene», dice preoccupata la 18enne cuneese diventata intanto la prima azzurra di sempre qualificata per l'ultimo atto della gara regina. «Ma mi va bene anche la uno, fino a due anni fa non avrei mai pensato di arrivare a una finale sui 100».

Sempre ieri, un altro 4° posto della 12enne cinese Yu Zidi: dopo quello nei 200 misti c'è quello nei 200 farfalla vinti dalla canadese

McIntosh (già al 3° oro individuale, punta a 5 come il solo Phelps). Il rumeno Popovici ha completato un'altra doppietta 100-200 stile come a Budapest 2022 e riuscita in passato solo all'americano Jim Montgomery nel 1973.

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