Il Sinner del tennis (tavolo) ha 15 anni: "Voglio entrare nella top 20 mondiale"

Tre medaglie d'oro ai campionati Continentali U15 di ping pong, sogna Los Angeles '28 e oggi sarà agli Europei sr.

Il Sinner del tennis (tavolo) ha 15 anni: "Voglio entrare nella top 20 mondiale"
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Sta crescendo un Sinner anche nel tennistavolo. «Il mio obiettivo da quando sono piccolo è diventare numero 1 del mondo». Si chiama Danilo Faso e all'età di 15 anni compiuti da pochi giorni è già una stella. Tre medaglie d'oro agli Europei under 15, terzo (ma dopo essere stato anche 1°) nel ranking italiano.

«Gioco in A1 e gli adulti si arrabbiano spesso quando li batto perché non vogliono perdere con uno della mia età», sorride il biondo fenomeno. Prima medaglia azzurra con la maglia azzurra (argento) ai Mondiali di categoria in quasi un secolo di tennistavolo italiano, Danilo disputerà a Zara, in Croazia, gli Europei a squadre senior al via oggi. L'obiettivo è centrare il pass per i Mondiali del 2026, ma il vero traguardo di questo baby campione che ha nel rovescio il colpo migliore è Los Angeles 2028, dove arriverebbe da minorenne. «Intanto, in questi anni cercherò di entrare nei primi 20 al mondo», spiega. Papà siciliano e mamma ucraina, entrambi pongisti, si sono conosciuti a Disneyland e gli hanno trasmesso l'amore per questo sport così come alla sorella Milena, la numero uno d'Italia tra le Under 11.

Il suono del rimbalzo sul tavolo Danilo lo ascoltava già quando era nel grembo della campionessa Yulyia Markova, che ha continuato a giocare fino al quinto mese di gravidanza. Nato a Meaux, a un'ora di distanza da Parigi, è cresciuto in Francia, terra da cui provengono i fratelli terribili Lebrun, che hanno già fatto tremare i cinesi. «Li conosco bene. Ma io mi sento italiano e siciliano. Infatti tifo Palermo: spero che Pippo Inzaghi ci porti in Serie A», racconta Danilo, che però ci spiazza: «Alle arancine preferisco la carbonara». Sta fuori casa quasi 200 giorni all'anno e per questo va a scuola a distanza (studia online e ha appena iniziato la seconda superiore). Il suo idolo è il giapponese Tomokazu Harimoto. «Gli asiatici sono eccezionali, alcuni li ho battuti». Come Sinner, lavora sui dettagli: «Devo migliorare il servizio». Parla quattro lingue: italiano, francese, inglese e ucraino. Ascolta i Linkin Park tra una trasferta e l'altra. «Danilo è già stato a Singapore, ma ci hanno invitati anche per uno stage in Cina, Patria del tennistavolo», rivela papà Marco, che per seguire 6 mesi il figlio ha dovuto lasciare il lavoro. «Richiede molto tempo e grandi investimenti. Lo seguono infatti anche un preparatore atletico, un fisioterapista e pure un mental coach. Però lui ci sta dando delle grandi soddisfazioni.

Ogni volta che si trova davanti a una sfida diversa, ci sorprende sempre. E poi non sente pressioni. Ha cominciato a impugnare la racchetta ancora prima di camminare. Il primo torneo l'ha vinto a 5 anni a Mentone». Un predestinato.

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