Da che mondo è mondo nella gestione della cosa pubblica le manovre di bilancio e gli assestamenti finanziari li fanno il Governo, gli enti locali e le Regioni. Già, questa è la regola, eppure non manca chi vorrebbe realizzare uneccezione.
È il caso inequivocabile del Policlinico Umberto I dove per riuscire a far fronte a nuove spese, il manager Umberto Montaguti batte cassa alla Regione sottoscrivendo un provvedimento per lassestamento del budget annuale di altri 41 milioni rispetto al consentito: solo 420.
Ossia un totale di 461 milioni da elargire solo per quel che riguarda i costi del personale. «Infatti - si legge nel provvedimento della direzione aziendale del nosocomio - i fondi stanziati per lanno 2008 si sarebbero dimostrati insufficienti alle necessità aziendali». E ci si può credere sulla parola visto lammontare degli impegni finanziari che di mese in mese riempiono il registro delle uscite dellospedale universitario.
Per cui, visto che il commissario Piero Marrazzo, a oggi, non ha ancora mai impugnato un atto siglato dal manager ferrarese sarebbe pure giusto che la Regione Lazio vada a riconoscere al Policlinico molte più risorse di quelle convenute. Comunque per vedere la richiesta esaudita bisogna attendere. Per il momento ci si può consolare - si fa per dire - con unaltra certezza: se il bilancio 2007 si è chiuso con poco più di 80milioni di euro di disavanzo, sappiamo già che quello del 2008 si chiuderà almeno con altri 80 più i 41 stabiliti dalla manovra poiché non è stata approntata dal manager alcuna forme di copertura.
Motivo che ha indotto il coordinamento Csa della Cisal università a firmare un esposto conoscitivo alla procura regionale della Corte dei conti sulle scritture contabili del 2006 e del 2007 perché non sarebbero chiari i termini di copertura del debito riportato anno dopo anno cosa. «Che potrebbe celare anche un'ipotesi di danno allerario», spiega il segretario Giuseppe Polinari.
Insomma stando alle ultime novità sembra proprio che Montaguti se ne infischi delle casse regionali in rosso e dei decreti commissariali che impongono di stringere la cinghia. Altro che economie, il general manager ha messo in cantiere spese che, da unattenta lettura degli atti deliberati, sembrerebbero inderogabili. Impegno complessivo: circa 436mila euro. Un esempio? Tanto per cominciare il direttore ha deliberato di accordare un premio produzione per le attività di progettazione del primo stralcio delle gallerie ipogee (il completamento del secondo stralcio è previsto entro giugno prossimo) per 240.340,40 euro quando, nel provvedimento regionale del maggio 2008, per la collaborazione alla progettazione è previsto un massimo extra di 65mila euro.
Ma non finisce qui. Non mancano i lavori straordinari assegnati con procedura durgenza nei padiglioni per un ammontare di 453.710 euro. Contemporaneamente si dà il via a 57.600 euro di lavori di ammodernamento per gli impianti elettrici sempre negli stessi padiglioni. Si tratta in pratica di quegli stessi edifici che nel progetto di Montaguti verrebbero rasi al suolo mentre, per trasferire altrove chi ci lavora ha affittato due stabili tra viale Castrense e piazza Indipendenza.
Altrettanto inderogabili sembrano le spese per la rete internet (163mila euro), lo smistamento delle telefonate ai centralini (20), i protocolli internet (145), e le licenze software per i server (108mila). Ma se si rinnova la rete si dovranno rinnovare pure gli apparecchi. E così è: per i canoni di affitto di telefoni si dispone una spesa per il 2009 di 59.500 euro al mese. Altri 714.000 annui. Una follia.
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