Con i dodici gradi sul termometro a mezzogiorno, per i forzati della seconda domenica a piedi questa volta è andata meglio. Un assaggio di primavera che ha portato addirittura un gruppo di turisti tedeschi a lanciarsi nella fontana del castello Sforzesco, migliaia di milanesi si sono accontentati di invadere il centro e i parchi per una passeggiata al sole, approfittare dei negozi aperti, dei musei e delle piscine gratis (1.600 si sono buttati nelle vasche comunali coperte), scorrazzare in bicicletta nelle strade libere dalle auto tra le 8 e le 18. O quasi libere. A fine blocco il bilancio è di 4.511 auto fermate dai vigili e 641 multate. Erano 120 ieri le pattuglie impegnate a far rispettare lordinanza.
Da oggi è ancora vietato entrare nella Cerchia dei Navigli per le auto inquinanti che normalmente pagano il ticket. Sarà così per tre giorni, dopo il tavolo che con i sindaci che il presidente della Provincia Guido Podestà ha convocato per mercoledì, se gli altri Comuni non aderiscono ai blocchi milanesi quasi sicuramente Palazzo Marino sospenderà lordinanza anti-inquinamento. E dopo il bis, non ci sarà una terza domenica a piedi in solitaria. A dire «basta» cè anche il capogruppo della Lega Matteo Salvini, che ritiene i blocchi «forse gradevoli per chi va in bicicletta» ma «una beffa per chi lavora e ha solo la domenica per andare in giro con auto e famiglia».
Il blocco del traffico «è uno strumento antiquato di fronte allemergenza smog» anche per i promotori dei cinque referendum sullambiente, Edoardo Croci, Enrico Fedrighini e Marco Cappato, che organizzano per venerdì e sabato prossimo a Palazzo Marino una due giorni di confronto sui piani per la mobilità e laria con altre città europee, con i vicesindaci di Parigi, Lione, Bruxelles, Monaco e Graz. È previsto lintervento anche del sindaco Letizia Moratti. Ma da un confronto tra tredici città Ue Milano vince già la sfida sulla rete di trasporto elettrica, è quarta per i passeggeri trasportati sui mezzi pubblici, in coda alla classifica invece per le piste ciclabili (Vienna capolista).
Il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia dimentica che città come Torino e Napoli, governate dal Pd, sono davanti a Milano nella classifica delle città più inquinate dItalia stilata da Legambiente (anche se proprio al fianco degli ambientalisti ha manifestato due giorni fa a Palazzo Marino). Ma punta il dito contro Letizia Moratti e il vicesindaco Riccardo De Corato: «É inutile - accusa - che si lamentino per il fatto che Milano sia lunica città a bloccare il traffico. La nostra città paga la totale assenza di rapporti con i Comuni dellarea metropolitana e latita sulle politiche energetiche e della mobilità». Il Comune ricorda alcuni risultati degli ultimi 5 anni.
Altri tre giorni di stop Centro chiuso alle auto che pagano lEcopass
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