Riccardo Signori
Il momento è difficile. E non cè bisogno che lo dica lamministratore delegato della Juve. Lo capiscono tutti. Anche il Real Madrid che si starà leccando i baffi, pronto a mangiarsi il topolino. Sì, in questo momento la Juve sembra un topolino indifeso. Altro che rango da vecchia Signora. E Ranieri un punching ball: gli arrivano addosso tutti i colpi e le colpe. Ma Jean Claude Blanc, appunto lamministratore delegato, categorico nel dichiarare la difficoltà del momento, è stato altrettanto categorico nel difendere il posto del tecnico: «Ha la fiducia della società. Andiamo avanti cercando di migliorare». Difficile riuscirci se continuerà la conta di feriti e contusi. Ieri si è aggiunto Poulsen: stiramento alla coscia destra, rischia di fermarsi tre settimane. Ma al di là di buone intenzioni e di spirito umanitario, le parole di Blanc portano a due considerazioni. La Juve deve mantenere compattezza in vista della Champions e non ha ancora pronto un piano B, salvo affidarsi solo al suo lato B. La società non ha molto spazio per muoversi. A giugno scadrà il mandato dei dirigenti, solo Blanc ha un contratto più lungo. Dunque la stagione potrebbe essere decisiva in tal senso: conferma o licenziamento di tutto il blocco dirigenziale e tecnico. Toccherebbe ad altri la scelta di un nuovo allenatore.
Ma se Ranieri mostrasse ancora lo sbandamento decisionale delle ultime partite, sarebbe necessario un intervento. E allora? Ciro Ferrara è sulla bocca di tutti, ma linteressato rischia di bruciarsi e vuol continuare il rapporto con la nazionale. A Torino qualcuno sussurra: Mancini. Ottima scelta, a scapito delle antipatie del pubblico juventino. Oggi perfino Moggi ne parla bene: naturalmente si ferma allaspetto tecnico. Qualche anno fa Luca di Montezemolo si era interessato al suo futuro. Ma la soluzione ha troppe controindicazioni: Mancini non vuole una squadra in corsa, punta alla carriera in Inghilterra, costa troppo per la Juve e deve ancora risolvere le controversie (ingaggio e non solo) con lInter. Mancini ha 5 anni (non quattro) di contratto con Moratti. Magari potrebbe ritirare anche i premi, se Mourinho riuscirà a vincere scudetto o Champions.
Lalternativa potrebbe essere la sua controfigura, ovvero Sinisa Mihajlovic, uno dei segreti dei successi nerazzurri, uomo di carisma e capacità che non ha paura di rischiare la faccia. Era stato contattato dal Bologna, ma Arrigoni per ora si è salvato. Ed è più credibile lui dei soliti noti crocerossini.
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