Altro rinvio dei lavori: la «strada del Papa» è un cantiere infinito

Altro rinvio dei lavori: la «strada del Papa» è un cantiere infinito

L’hanno chiamata «strada del Papa» perché di lì, in via del tutto eccezionale, era stato fatto passare Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua ultima visita a Genova. Ma «strada del Papa» lo potrebbe diventare soprattutto perché il cantiere che dovrebbe realizzarla potrebbe ben essere definito una nuova «fabbrica di San Pietro». Impossibile ipotizzare quando verrà ultimata, dopo decine di annunci e ripetute inaugurazioni che a Genova e in Liguria vanno di moda soprattutto quando la sinistra sente odore di elezioni. Le istituzioni preferiscono chiamarla formalmente «strada urbana di scorrimento da lungomare Canepa a piazza Savio», alternativa all’ingorgone del ponente che potrebbe diventare realtà quando verrà realizzato il tratto che passa internamente all’area delle ex Acciaierie. Ma di questa ipotesi si parla ormai dal lontano 1985, persino Claudio Burlando nel novembre scorso, in campagna elettorale ormai lanciata, non perse l’occasione di inaugurare qualcosa. Cioè l’ennesimo inizio lavori (peraltro già avviati sotto l’amministrazione Biasotti) coinciso con lo smantellamento di un primo pezzo degli elettrofiltri delle Acciaierie. Il governatore assicurò che tutto sarebbe finito per la fine del 2012. Oggi la Provincia corregge già il tiro e nell’ennesima promessa, aggiunge un anno.
È il consigliere della Lista Biasotti Massimo Pernigotti che incalza l’amministrazione Repetto e chiede lumi sulla chiusura dei cantieri. «Con quale tempistica la strada sarà ultimata e resa percorribile?», la domanda di Pernigotti. E la Provincia risponde facendo avere al consigliere biasottiano una lettera di Sviluppo Genova, incaricata della realizzazione. L’appuntamento sul calendario viene posto alla «fine del 2013». È l’ultima promessa scritta.

«Poi ci chiediamo perché gli abitanti del ponente non si fidano più - si domanda Pernigotti - Questa è una nuova tela di Penelope, fatta di giorno e disfatta di notte. Figurarsi se è possibile credere alle promesse di Terzi Valici, Gronde e tunnel».

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