Politica

Amato: "Timbrare subito le schede bianche"

Il ministro dell'Interno assicura: "Il Viminale sarà come una casa di vetro. Scrutinio lento, ma regolare". Poi la proposta: "Ho invitato Maroni, Scajola, Pisanu e Bianco a passare la notte dello spoglio qui insieme a me"

Amato: "Timbrare subito le schede bianche"

Roma - "Ci tengo, per me, per i miei predecessori ed i miei successori, che non venga mai messa in discussione la qualità del Viminale, come casa di vetro dove si lavora in base ai principi di legalità". È quanto ha detto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, in una conferenza stampa al Viminale sull’attesa vigilia del voto del 13 e 14 aprile. Amato ha tenuto a sottolineare questo suo auspicio con riferimento alle polemiche dei giorni scorsi. "In una situazione in cui - ha aggiunto il titolare del Viminale - le forze politiche non si sono scambiate solo complimenti". "Il Viminale non ha maneggio di nulla, è un osservatore, come altri, di quello che avviene" ha concluso Amato.

Timbrare le bianche Timbrare subito le schede bianche. È la direttiva del Viminale a tutti i presidenti di seggio elettorale per le elezioni politiche. In una circolare il Ministero dell’Interno suggerisce appunto di timbrare le schede bianche subito dopo averle verificate. Questo sulla base di alcune segnalazioni da parte di forze politiche e, ha sottolineato il Viminale, "è giusto eliminare ogni elemento di preoccupazione". 

Risultati più lenti L’osservanza "più scrupolosa e rigorosa delle regole sulla trattazione delle schede" in fase di scrutinio, con l’esame dei voti uno ad uno farà sì che sia "possibile che i risultati effettivi arrivino con maggiore lentezza" ha sottolineato. Amato ha però fatto notare che "la trattazione delle schede una a una faciliterà la rilevazione di coloro che fanno gli operazioni" con il risultato che queste ultime "arriveranno più rapidamente. Potremo quindi alla fine vedere aumentato il divario di tempo fra l’ultima proiezione e l’arrivo dei primi risultati reali". Amato ha poi ricordato che "se si ferma uno solo dei seggi e ha un’ora di ritardo perché magari il presidente del seggio si è sentito male, questo si ripercuote sull’insieme dei dati della circoscrizione". Per questo motivo, ha invitato i giornalisti che lunedì pomeriggio confluiranno al Viminale per seguire dalla sala stampa l’andamento dei risultati elettorali ad avere "pazienza" e "a passare qualche ora insieme".

L'invito Il ministro dell’Interno ha annunciato di aver invitato alcuni suoi predecessori a seguire, insieme a lui, la lunga notte elettorale. "Ho rivolto questo invito - ha aggiunto Amato - a Roberto Maroni, Claudio Scajola, Enzo Bianco e Giuseppe Pisanu e spero che ci siano. Li aspetto, ci mangeremo un boccone insieme ed è facile che qui (in sala stampa, ndr) si affaccino per fare anche dei commenti politici. Questa scelta - ha sottolineato Amato - è legata alla specialità di questa notte. Qui non si maneggiano schede, né simboli, né liste" ha ribadito Amato, rispondendo così alle polemiche dei giorni scorsi. "Può contribuire a rasserenare gli animi" in una situazione in cui è capitato che il ministro dell’Interno possa essere tirato nelle polemiche politiche.

"Qui non c’è nessun cassetto segreto".

Commenti