Per cinque anni hanno condiviso i banchi dell’opposizione. Non può far finta di non sapere, il capogruppo dei Verdi Enrico Fedrighini, che Milly Moratti è la cognata del sindaco ma anche la moglie di Massimo. Patron dell’Inter e amministratore delegato della Saras, società petrolifera che non appartiene quindi solo al marito di Letizia Moratti, ma pure al fratello. Eppure, presentando il candidato del Sole che ride di cui è capolista, il capogruppo a Palazzo Marino sembra dimenticare il legame di parentela. Perché, assicura, i verdi scendono in campo per sostenere la corsa di Giuliano Pisapia e «siamo l’unica lista ecologista a Milano che non ha nessun legame con famiglie di petrolieri. È una questione di coerenza». Vuol dare una stoccata al cartello ecologista presentato dall’ex assessore alla Mobilità Edoardo Croci, quel «Progetto Milano Migliore» che si è alleato con il centrodestra. Ma l’altra Moratti - Milly, per l’appunto sposata con il petroliere Massimo - giusto due giorni fa presentato la «Lista dell’Arancia». Alleata con Pisapia. Croci replica ai verdi definendoli «eredi di Pecoraro Scanio» e ribadisce che la sua lista «vede nella sostenibilità un fattore chiave di innovazione e sviluppo per Milano. Si differenzia pertanto nettamente dalle posizioni spesso di mera critica di opposizione dei Verdi» eredi dell’ex ministro all’Ambiente. «Non ci rivolgiamo - sottolinea - a una nicchia ecologista, ma a tutti i cittadini milanesi che desiderano una migliore qualità della vita». Volano gli stracci tra i due ambientalisti, che pure hanno condiviso (con il radicale Marco Cappato) i cinque referendum per l’ambiente che la Moratti due giorni fa ha indetto formalmente insieme a quelli nazionali il 12 e 13 giugno. E ieri il sindaco ha anticipato che voterà sì ai quesiti che chiedono per Milano di potenziare il ticket antismog, di difendere la Darsena e il futuro parco di Expo, di raddoppiare gli alberi in città e di rafforzare le politiche per l’ efficienza energetica degli edifici. Letizia Moratti voterà sì anche al referendum nazionale che chiede l’abrogazione della legge sul nucleare, e a quelli che vogliono cancellare le norme sulla liberalizzazione dei servizi idrici. Dunque: boccia nucleare e privatizzazione dell’acqua. «Sul nucleare - ha spiegato - perchè sono convinta che la strada debba proseguire ma ancora con la ricerca. Credo nella fusione a freddo e c’è un grande progetto mondiale che si chiama Iter, che vede la partecipazione di Usa, Ue, Giappone, Cina, Russia e Corea. Un progetto che a lungo termine perchè si parla di 50 anni, ma in grado di dare risposte alla sicurezza della quale i cittadini hanno bisogno».
Lo sfidante del centrosinistra definisce l’appoggio ai quesiti sull’ambiente «la conferma di 5 anni di fallimento della giunta». Il presidente del comitato promotore, Croci, li ha presentati invece il proseguimento dei progetti già avviati dalla Moratti. Punti di vista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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