Gli americani temono i pirati del Lido

MOSCHE & MOSCONI Al consueto pranzo-conferenza di mezza Mostra, una cronista chiede a Marco Müller: "Soddisfatto di come vi tratta la stampa?". Risposta: "Sempre e comunque". Ma subito dopo scocca la polemica

Gli americani temono i pirati del Lido
Venezia - Al consueto pranzo-conferenza di mezza Mostra, una cronista chiede a Marco Müller: «Soddisfatto di come vi tratta la stampa?». Risposta: «Sempre e comunque». Subito dopo, però, scocca la replica a Tullio Kezich, che sul Corriere ha chiesto al direttore di «cambiare musica, mettendo sul leggio spartiti più intonati alla tradizione culturale della Biennale».

«Kezich farebbe bene a non fermarsi al primo movimento della Sonata. La ascolti tutta, poi giudichi». Il bilancio, dunque, si farà a fine festival, per adesso il direttore appare tranquillo. E con lui il presidente. Circondati dai giornalisti (solo la ritardataria Natalia Aspesi, non trovando subito posto a tavola, se ne va scocciata), Müller e Croff informano che gli abbonamenti sarebbero aumentati del 15 per cento, che la cittadella della Mostra (322 metri di lunghezza) rigurgita di festivalieri e non si registrano file estenuanti per via dei controlli. Certo, i prezzi di taxi e ristoranti continuano ad essere esorbitanti, tanto che Ciak in Mostra ha deciso di pubblicare, a furor di popolo, gli scontrini rilasciati dal bar dell'Excelsior. Ma il problema viene da lontano. Così come la scarsa attenzione del Lido rispetto alla Mostra, vissuta come un corpo estraneo, al massimo un'occasione per spremere gli stranieri. In ogni caso, assicura il direttore, gli hollywoodiani sono soddisfatti, perfino stupefatti, nonostante il rischio pirateria che li tormenta. Per la serie: «Ma come fate a portare tanta gente in un posto così lontano dalla città? ». Già, se lo chiedono in tanti.

NOMINE.

Il presidente uscente Croff, il cui mandato scade il 15 gennaio 2008, si augura che la delicata questione, sottratta alle polemiche indigene di questi giorni, sia risolta anticipatamente da Rutelli, se possibile nelle prossime settimane, in modo da permettere al nuovo Consiglio d'amministrazione, o al vecchio laddove fosse riconfermato, di procedere a una nomina piena, quadriennale, non alla designazione di un curatore temporaneo. Salvo sorprese, Müller resta in sella. Croff forse.

SCARPE. Sull'inserto culturale del Sole 24 ore Camilla Baresani ironizza sulla passerella la sera dell'inaugurazione. «Ogni ricercatezza di abbigliamento suonava ridicola alle sei del pomeriggio, in mezzo a una folla di cinefili, fan e madri con bambini al ritorno dalla spiaggia, tutti uniti dall'essere vestiti perlopiù in bermudae ciabatte». In compenso s'è sciolto il mistero delle sberluccicanti scarpe argentate, stile Swarovski, indossate sotto lo smoking dai dirigenti ministeriali Blandini e Nastasi. È un gioco cominciato nel 2004, quando i due acquistarono per caso in un outlet marchigiano due vistose paia di sneakers rosse, per rispondere alle eleganti scarpe bicolori di Croff. Ogni anno tinte più sgargianti. E il prossimo? «Chissà se ci saremo», rispondono. Spiritosi.
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