Roma - Eppure siamo alla nona edizione. Ma non c’è niente da fare. L’empatia di Maria De Filippi con i suoi Amici è sempre lì, densa, quasi palpabile. Tanto che con i giornalisti convocati al felliniano studio 5 di Cinecittà, set dell’edizione serale della fase finale del talent show di successo di Canale 5 (da domani ogni domenica alle 21.30 con la regia di Paolo Pietrangeli), la vedevi che avrebbe voluto far ballare, cantare, recitare tutti e quattordici i suoi nuovi ragazzi divisi come sempre nelle squadre blu e bianca. S’è limitata solo alle performance canore ma, visto come introduceva i ragazzi, con la sua voce che in quei momenti diventa tutt’uno col microfono e sa essere calmante e suadente per far loro muovere i primi passi, sembrava già di essere in trasmissione. Sulla cui collocazione domenicale però la De Filippi, che avrebbe preferito il venerdì, ha messo le mani bene avanti: «Attualmente quella serata è di Raiuno e non penso che cambierà. Oltretutto Amici non fa gli ascolti dei reality e se supero il 20 per cento sono già felicissima».
Nove edizioni dunque ma sempre attuali perché anche se, dice la padrona di casa, «la liturgia del programma funziona e non va cambiata», è indubbio che anno dopo anno «vada migliorata». Così ecco che la presenza dei vertici delle case discografiche «ha rivoluzionato Amici e sono un motivo in più perché i ragazzi partecipino alle selezioni». (Che, tra parentesi appunto, sono stati la bellezza di 25mila). Guai però a parlare di fabbrica di illusioni. Su questo Maria De Filippi è più che lapidaria: «Lo sport nazionale è quello di denigrare sempre». E poi spiega: «La cosa più importante per me è che questi ragazzi possano avere un futuro. Il programma stesso è la risposta a chi lo ha criticato negli anni perché ormai è un’agenzia di collocamento».
Così il legame tra la trasmissione e il mondo del lavoro si fa sempre più forte. E oltre alla già consolidata possibilità per i ragazzi canterini di incidere un disco (plateale l’esempio dello scorso anno di Marco Carta che dopo la vittoria nel programma di Canale 5 ha fatto il bis con Sanremo ma anche il boom di vendite di Scialla, la compilation degli allievi 2009), per i tre migliori ballerini ci sono altrettanti contratti già pronti con compagnie internazionali (José Limon di New York, Boston Ballet e il Teatro San Carlo di Napoli), e per chi sa fare un po’ tutte queste cose si apre un’opportunità professionale sui palchi grazie alla Stage Entertainment, società olandese che produce musical nel mondo come La bella e la bestia, Zorro e Mamma mia.
Ma aspetti commerciali e lavorativi, seppur importantissimi, a parte, il successo del programma è dato dai ragazzi, dalle loro performance e dalle loro faticose battaglie. Quattordici volti e corpi e personalità che inizieranno a gareggiare per la fase finale domani sera. Sei i cantanti: l’emiliano Matteo Macchioni, 26 anni in un’inedita versione lirica con un pezzo importante scritto da Tricarico; Loredana Errore, 24 anni di Agrigento e un pezzo per lei di Biagio Antonacci; Emma Marrone, 25 anni e vive a Lecce; il milanese Davide Flauto, 21 anni; Angelo Iossa, 22 anni di Caserta e la più giovane di tutti Anna Altieri, 18 anni. Altrettanti i ballerini, i primi tre classici gli altri moderni: Borana Qirjazi, 19 anni di Tirana; Rodrigo Almarales Gonzales, 19 anni da Cuba; Grazia Striano, 22 anni di Napoli. Due i cantautori: Pierdavide Carone, 21 anni di Roma ma vive a Taranto e Enrico Nigiotti, musicista di 22 di Livorno. E poi Elena D’Amario, 19 anni di Pescara; Michele Barile, 21 anni e Stefano De Martino, 19 anni di Torre Annunziata.
A decretare la vittoria di una squadra sull’altra ci sarà sempre il
televoto mentre una supercommissione di esperti formata, oltre che dai volti ormai molto noti dei professori interni della scuola, da professionisti dello spettacolo, garantirà lo svolgimento meritocratico della competizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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