«Amo l’oscurantismo, il Dioniso che è in me»

entro di me la bellezza, l’erotismo e la morte stanno sulla medesima linea».
«In fondo la debolezza basta lasciarla così com’è. Oggi piuttosto siamo in un’epoca in cui è la forza a essere maltrattata. Mai come in questo tempo \ la forza è stata denigrata, l’etica di coloro che cercano di essere forti è stata disprezzata».
«Nelle guerre attuali, come quella del Vietnam, si uccidono tutti indiscriminatamente, anche donne e bambini. Non c’è niente di più vile, e io odio la vigliaccheria. Ma se si tratta di un’azione sostenuta da un puro ideale approvo anche il terrorismo».
«La penna e la spada sono temporaneamente separate, ma alla fine devono unirsi in un’unica strada».
«In Europa l’erotismo non esiste che nel mondo del cattolicesimo. \ L’erotismo è il metodo per raggiungere la divinità attraverso il peccato».
«Se la rivoluzione francese non fosse stata integrata dal pensiero di De Sade, non sarebbe diventata una vera rivoluzione».
«Mi sforzo in tutti i modi di far rinascere l’Assoluto: è l’unico modo per realizzare l’erotismo. \ Questa ricerca è l’obiettivo principale della mia letteratura».
«I nemici sono il governo, il Partito liberaldemocratico, tutto il sistema del dopoguerra, compresi il Partito socialista e quello comunista. Perché per me il Partito comunista e il Partito liberaldemocratico sono la stessa cosa. Sono esattamente la stessa cosa: il simbolo dell’ipocrisia».
«Lo spiritualismo grezzo e cupo mi piace, non posso farci nulla. Amo il fanatismo, l’oscurantismo; rappresentano il Dioniso che è dentro di me».
«Io mi sento come Petronio, lo scrittore al seguito dell’imperatore romano Nerone che ha scritto il Satyricon. Forse sarà un’esagerazione, ma penso che gli scrittori che conoscono il giapponese si fermino alla mia generazione. Scrittori che hanno la lingua classica dentro, d’ora innanzi, non ci saranno più».
«Un vero scrittore non può scegliere come tema della sua arte un grande problema. Dove c’è l’arte non c’è un grande problema».
«Nei francesi, la coscienza (si fa per dire) della misura e della metodologia che essi amano, già nell’architettura, ma anche nella politica, nella letteratura, nella musica, nel teatro, li porta a ostentare la simmetria dappertutto. Il risultato è che “l’eccesso di misura” di Parigi appesantisce il cuore».
«I greci credevano all’esteriorità. Questa è un’idea grandiosa. Prima che il cristianesimo inventasse lo “spirito”, l’uomo non ne sentiva la mancanza e viveva con orgoglio».
«Più della vera Europa, amo moltissimo l’Europa indebolita, sciupata, in fin di vita e malinconica che si può ancora vedere nell’America centromeridionale, nelle isole delle Indie occidentali, nel Messico e nel sud degli Stati Uniti».
«Convinti come i cinesi di appartenere a una razza superiore, i francesi considerano tutti gli stranieri dei provinciali».
«L’odio dei giapponesi \ per le cose vecchie forse deriva dal fatto che il Giappone non ha sofferto l’esperienza coloniale.

Invece le colonie asiatiche e africane, che dopo la guerra sono diventate indipendenti, legano tutto ciò che è occidentale al ricordo odioso della colonia, e considerano non contaminate soltanto le usanze più antiche, verso cui nutrono amore e rispetto. \ A forza di circondarsi di prodotti nuovi, quando non riusciranno nemmeno a muoversi, i giapponesi si accorgeranno all’improvviso che le cose vecchie sono le migliori».

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