Politica

Amsterdam in libertà: ecco l’unica città dove tutto è possibile

In edicola con «il Giornale» la quarta guida traveler del National Geographic. Per conoscere tutti i segreti della capitale d’Olanda

Roberta Pasero

A come Amsterdam, la città galleggiante. La città dove la vita scivola senza fretta inseguendo il ritmo lento dell’acqua, dove la casa ideale è un barcone da spostare, anche di giorno in giorno, anche soltanto di qualche metro, semplicemente per cambiare orizzonte. Un sogno? Non per le migliaia di olandesi che hanno deciso di vivere così, su scafi di ferro o di acciaio trasformati in accoglienti bilocali, oppure su piattaforme quadrangolari di cemento, comode e spaziose secondo le necessità. Un’esperienza raccontata persino nel Museo della Casa Galleggiante ormeggiato sul Prinsengracht, da vivere anche acquistando boccioli in technicolor al Bloemenmarkt, il Mercato dei Fiori galleggiante, su quindici chiatte ormeggiate nel canale Singel, oppure soggiornando in case o in camere d’albergo attraccati negli angoli più suggestivi della città olandese.
Dove? Come? Lo si scoprirà leggendo Amsterdam, quarto appuntamento con le guide Traveler di National Geographic, in edicola da mercoledì (a 7,90 euro, oltre il prezzo del nostro quotidiano). Un viaggio di canale in canale, en plein air, tra musei all’avanguardia e mercatini delle pulci, musica di organetti e macchie di tulipani (antico simbolo del desiderio dei nuovi ricchi di sbandierare il loro status) per conoscere, al di là degli sterotipi, una città dalle tante contraddizioni: eccentrica e liberale, socievole e ricchissima, dove gli squatter convivono pacificamente con gli intellettuali, le prostitute con i professori universitari, gli spacciatori con i professionisti informatici, secondo l’antico principio della tolleranza che risale addirittura al Seicento quando, come ci ricorda la guida, «i liberi pensatori in materia religiosa vi erano accolti, i rifugiati ebrei vi trovarono casa, la libertà di stampa veniva incoraggiata e i postriboli autorizzati e gestiti da dipendenti pubblici, responsabili davanti al consiglio comunale». Una città tuttora multietnica, abitata per un quarto da cittadini provenienti da Turchia, Marocco, Guyana, Caraibi, Cina, Indonesia, soprattutto da Suriname, dove il tempio buddista He Wa, recentemente sovvenzionato dalla comunità cinese, si integra con splendide case medioevali, con antiche cattedrali protestanti, con le maestose cupole del palazzo reale.
Si potrà scegliere tra le duecentodieci fotografie a colori della guida, gli approfondimenti storici e culturali, le descrizioni dei luoghi e le informazioni turistiche, le planimetrie e le cartine, gli itinerari dentro e fuori porta (da Rotterdam a Haarlem, da L’Aia a Leida, anche in bicicletta o in treno a vapore) per fare il punto guidati da National Geographic, su una città d’atmosfera e dai mille dettagli, che, con un solo colpo d’occhio, rimanda ad un dipinto di Rembrandt, ai colori di Van Gogh, all’adolescenza dolorosa di Anna Frank. A chi ha trasformato questi canali in ricordo, in suggestioni, in arte.
Una guida che non sorvola nemmeno su l’altra Amsterdam, quella del Quartiere del Sesso, ormai parte integrante e storica della città: di giorno un rione (quasi) come tanti altri, di sera tutt’altra cosa, quando si accendono le luci al neon che reclamizzano spettacoli erotici e sexy shop con le ragazze in vetrina. Un fenomeno che è raccontato persino nelle sale del Museo Erotico, dove sono esposte foto hard dall’Ottocento in poi e nel Centro di Informazione sulla Prostituzione, per chi voglia documentarsi sul fenomeno a luci rosse. E poi magari andare a riflettere in uno dei tanti bruin kroeg, i caffè della città, cosiddetti per la patina bruna che ricopre le pareti caramellate rivestite di legno e i soffitti anneriti di fumo, davanti a un bicchierino di jenever, il gin olandese, che sa di ginepro e di agrumi.

Che è anche un souvenir, al di là dei soliti zoccoli e delle classiche ceramiche blu di Delft, dei preziosi libri d’antiquariato e degli immancabili diamanti, da portare a casa in caratteristiche bottiglie o caraffe di ceramica smaltata a sale.

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