Ö Magazin, una cena a un metro dal mare

Il ristorante della famiglia Mussini si trova nel cuore del porticciolo di Portofino ed è un indirizzo imperdibile della perla del Tigullio. Andateci per i crudi di pesce, per la cucina tradizionale ma elegante a base di pesce e soprattutto per la gentilezza del personale, che è il vero valore aggiunto. Un brand di meritato successo, che ha anche locali a Rapallo e a Paraggi

Ö Magazin, una cena a un metro dal mare
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Quei due pallini fanno tutta la differenza. Sono quelli sopra la “o” di Ö Magazin, che certificano la “liguritudine” di questa insegna che dopo oltre trent’anni non è sbagliato definire storica di uno degli angoli più belli e mondani dell’intera regione, quello che va da Rapallo a Portofino. Dietro c’è la passione di due famiglie: i Mussini, le sorelle Emilia e Simona e il figlio della prima, Antonio, cognome importante a Portofino per la produzione e il noleggio di barche da diporto, che tutti i giorni scarrozzano centinaia di visitatori nel Golfo del Tigullio e oltre, che sono i titolari dell’insegna. E i Villa, papà Roberto, chef e imprenditore un passato allo Splendido Mare del gruppo Belmond, e i figli Luca (anch’egli chef) e Andrea, che è il general manager del marchio.

Il ristorante Ö Magazin nasce nel 1991 occupando gli spazi del vecchio magazzino per gli attrezzi dell’azienda di famiglia, e anche per la sua posizione magnifica – nel cuore del porticciolo - diventa presto uno dei locali più amati da turisti e villeggianti a Portofino. Poi negli anni il brand si allarga e oggi conta anche su un grande ristorante nel cuore di Rapallo (Ö Magazin al Pörto), su un piccolo ristorante pied-dans-l’eau all’interno dei Bagno Bosetti, nel magnifico golfo di Paraggi, e sulla gelateria attigua al ristorante di Portofino, che già da sola vale la visita.

Io ho mangiato nel ristorante di Portofino ed è stata una serata davvero languida e piacevole. Il tratto distintivo di Ö Magazin è infatti, un po’ in controtendenza rispetto ai luoghi comuni sull’ospitalità ligure (ok, un luogo comune, ma gli stessi liguri ammettono che un fondo di verità c’è), una grande empatia con i clienti, che vengono accuditi, ascoltati, moderatamente informati (qui i lunghi e defatiganti racconti dei piatti non sono abituali, per fortuna) e incoraggiati a godersi il panorama, la compagnia, la sbirciata allo struscio e una serie di piatti che si rifanno alla tradizione locale con un’interpretazione classicista ma non impolverata e soprattutto con una materia prima che mi è apparsa subito sublime. Io in particolare ho avuto la fortuna di essere seguito per tuta la serata dal bravo Vittorio, il direttore della sala (anzi in questo caso dovremmo dire del dehors), gentile, competente, poliglotta (mi ha sorpreso sentirlo intrattenere in modo perfetto dei clienti di lingua portoghese) e assai umile. Mi piace parlare prima di lui che dei piatti perché sapete che io sono convinto che siano le persone a fare un ristorante, prima dei sapori.

Quanto a questi ultimi, i sapori, ci sono tutti. I menu sono due, uno dedicato ai crudi, con i quali è bene iniziare, e uno con tutte le altre proposte. Naturalmente io ho attinto da entrambi, cedendo alla tentazione di farmi portare un piccolo plateau con due magnifici gamberi e uno scampo, entrambi della vicina Santa Margherita Ligure, e una tartare nel mio caso di tonno. Bella partenza.

Poi ho provato anche un antipasto, il Gazpacho con gamberi marinati al pepe rosa, piatto dall’equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità. Devo dire che ero stato tentato anche dalla Frittura mista di pesce, che è una vera bandiera del territorio, ma l’avevo piluccata nell’antipasto a Paraggi e non ho avuto coraggio di fare il bis, anche se avrebbe meritato. Cito per completezza anche qualche altro antipasto, solo per farvi venire appetito: Cozze al Pigato, Insalata di polpe e patate con pomodorini e olive e Ceviche di ricciola con pomodori freschi.

Passiamo ai primi: la mia scelta, su suggerimento del bravo Vittorio, è caduta sui magnifici Spaghetti ai totanetti, anche se poi ho avuto anche la possibilità di un piccolo assaggio degli Spaghetti Magazin con crema di cozze, pangrattato e una dose di peperoncino nel mio caso ingentilita (su mia richiesta). Entrambi i piatti sono tra i “signature” del locale.

Capitolo secondi: per me un altro “signature”, il Pesca spada all’uccelletto, servito con verdure e olive, un piatto indubbiamente interessante anche se non è quello che mi ha rubato il cuore nella mia serata romanticamente solitaria. Tra le altre proposte, le più allettanti mi sembrano il Medaglione di tonno alla mediterranea e la Sogliola profumata con le erbe aromatiche della zona, giustamente celebri. Sul dolce non ho dubbi, richiedo un assaggio di gelato della casa, gusti pistacchio e stracciatella.

Del servizio ho detto: Vittorio è stato impagabile ma anche gli altri ragazzi sono gentili e precisi.

La carta dei vini ha molte referenze locali ed è naturalmente spostata sulle bollicine e sui bianchi. Per il resto, ho mangiato con i gozzi che mi passavano accanto, uno ha anche attraccato a tre metri dal mio tavolo. E questo non ha prezzo

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